Ha 40 anni, è donna ed è il nuovo leader parlamentare dello Sinn Fein. A raggiungere il gradino più alto all’interno del partito cattolico-indipendentista nord-irlandese è stata Michelle O’Neill,
madre di due figli e impegnata nel mondo della politica da oltre vent’anni. Ma lei è anche la prima donna a guidare il partito che per anni è stato considerato il braccio politico dell’Ira, il movimento terroristico repubblicano dell’Irlanda del Nord. La sua nomina rappresenta un cambiamento epocale. Soprattutto perché l’arrivo della O’Neill sancirebbe, secondo gli esperti, un approccio decisamente più pacifico alla secessione dal Regno Unito.
EREDITÀ PESANTE
Michelle O’Neill ha preso l’ingombrante eredità di Martin McGuinness. Ovvero l’ex comandante dell’Ira tra gli artefici della pace e degli accordi siglati nel 1998 che hanno messo fine al conflitto in Irlanda del Nord. E McGuinness sarebbe ancora al suo posto se una crisi politica non lo avesse portato a dimettersi e poi a ritirarsi dall’attività politica. Un impasse che doveva essere risolto il prima possibile. Tanto che già il 3 marzo 2017 sono state indette nuove elezioni. Ma soprattutto aprire un nuovo scenario di pieno dissenso nei confronti del Regno Unito già dimostrato durante la votazione sulla Brexit con l’Irlanda favorevole a restare all’interno dell’Ue.