Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha firmato il nuovo divieto di ingresso nelle acque italiane per la nave Open Arms. Lo si apprende dal Viminale. Il Ministero aveva già annunciato che avrebbe presentato ricorso contro la decisione del Tar del Lazio, che aveva consentito l’ingresso della Open Arm, Il nuovo provvedimento si motiva, spiega il Viminale, perché ai fatti citati nel provvedimento sub judice se ne sono aggiunti altri.
In realtà Open Arms ha deciso di non tornare a casa perché dal 27 giugno il governo spagnolo gli ha intimato con una comunicazione ufficiale «che non può eseguire operazioni di salvataggio». In caso contrario rischia una multa fino a 901mila euro. Al momento, in Italia, con il decreto Sicurezza bis che deve passare ancora il vaglio del Quirinale, le sanzioni sono al massimo di 50mila euro.
Pochi giorni dopo la lettera di Madrid lo stesso Camps aveva dichiarato: «Preferisco che la nave sia fermata da Salvini e non da Pedro Sánchez (il premier spagnolo), a causa delle conseguenze economiche e legali». Una chiara ed evidente ammissione dell’obiettivo politico dei talebani dell’accoglienza, che puntano sempre sull’Italia. E confidano su una magistratura che alla fine dissequestra le navi delle Ong o trasforma chi viola le leggi, come la capitana Carola, in un’eroina.