Minniti. In un Paese dove gli immigrati sono in aumento e si rendono più profonde le distanze sul piano religioso, il titolare del Viminale sottolinea come
sia importante preservare i nostri valori: “Non vorrei ci fossero equivoci. Sono profondamente convinto che il grado di civiltà di un Paese si misuri soprattutto attraverso due indicatori: il rapporto uomo-donna e quello tra politica e religione, o se preferisce tra Stato e Chiesa. Ebbene, su questi due punti la nostra linea è e sarà una sola: i nostri valori vanno a tutti i costi assimilati”, spiega Minniti in un’intervista a La Nazione. “Chi ritiene che la donna debba essere succube dell’uomo e la legge dello Stato succube della legge di Dio (la sharia) si pone automaticamente fuori dalla nostra civiltà giuridica. Esistono valori non negoziabili e su questi abbiamo il dovere di non arretrare”, aggiunge. A questo punto Minniti suggerisce un piano per reagire in caso di estremismi: “Si applica con scrupolo la legge fino a togliere la patria potestà, come è accaduto a quei genitori pakistani che hanno rapato a azero la figlia perchè considerata troppo occidentalizzata”. Infine il titolare degli Interni sottolinea come l’integrazione non possa essere imposta per legge: “Se forzassimo la mano sul credo religioso otterremmo risultati opposti a quelli desiderati. La strada è quella della condivisione, della corresponsabilizzazione”, conclude.