Monserrato. Risposta doppia da parte del Sindaco di Monserrato Tomaso Antonio Locci e dall’Assessore alle Politiche Sociali, Lavoro e Famiglia del Comune di Monserrato, Tiziana Mori, che nella seduta del 2 luglio 2020 hanno risposto all’interpellanza della minoranza sulla prosecuzione dei servizi connessi al Plus 21 a seguito delle dimissioni del Comune capofila di Settimo San Pietro.
I cittadini sono stati rassicurati da entrambi sulla prosecuzione di tutti i servizi gestiti in forma associata con il Plus 21 ricordando che per disposizioni di legge, quando un Comune capofila dà le dimissioni, interviene la Regione Sardegna per nominare un Commissario che si farà carico della gestione dei servizi ordinari, consentendone la prosecuzione.
Nello specifico, il Sindaco Locci evidenzia la proposta avanzata e condivisa con altri Sindaci di Comuni afferenti al Plus 21, consistente nel riprendere in mano la riforma degli ambiti Plus rimasta inattuata, e quindi rendere operativi gli ATO (Ambiti territoriali ottimali) previsti dalla Legge regionale 2/2016 consentendo perciò con una modifica normativa che modifichi gli ambiti territoriali attuali dei Plus e consenta, ad esempio alla Città metropolitana di Cagliari di divenire l’organo pubblico che coordini gli attuali PLUS (quanto meno il Plus 21 in oggetto), sgravando i Comuni del carico e della mole burocratica che rende gravoso l’operare del capofila.
Invece, l’Assessore Mori, dopo aver esposto la normativa in materia, si sofferma spiegando il tipo di Plus a cui appartiene attualmente il Comune di Monserrato (forma associativa convenzionale) e spiega nel dettaglio il parere difforme reso in Conferenza di servizi alla proposta del Comune capofila di proposta di nuova gestione del Plus 21 ma attraverso la costituzione di un’azienda speciale (già evidenziato da un intervento precedente del Sindaco Locci) motivando la decisione come segue: la proposta oggetto di valutazione durante le varie riunioni dei Comuni aderenti al Plus 21 (Settimo San Pietro, Sestu, Selargius, Quartucciu, Monastir, Nuraminis, Ussana e Monserrato) prevedeva un’organigramma con posizioni apicali di diverso livello, CDA, revisori contabili, Direttore, etc etc e avrebbe costituito costi ulteriori al Comune di Monserrato, in un settore, come il Sociale che invece ha necessità di un programmazione ben dettagliata e rigorosa vista l’utenza a cui ci si rivolge, e non tendente alla creazione di un sorta di carrozzone da sostenere con soldi pubblici.
In entrambi gli interventi, il Sindaco e l’Assessore Mori evidenziano che vi sono in corso interlocuzioni con la Regione e anche con la Città Metropolitana per cui si confida nel trovare una soluzione gestionale più snella e rispondente ai fini sociali inerenti il Welfare territoriale.