La notizia è terribile, apparentemente incredibile ma vera: è successo ieri su un volo AirFrance proveniente dalla Costa D’Avorio, dove un bambino della apparente età di 10 anni – di cui sono attualmente ancora ignote le generalità – vestito con indumenti leggeri, eludendo i controlli di sicurezza si è nascosto alla partenza nel vano di uno dei carrelli del Boeing 777 AirFrance ed è stato poi trovato morto dagli addetti aeroportuali dell’aeroporto De Gaulle di Parigi, che effettuavano i controlli di routine al velivolo appena atterrato.
Il bambino è sicuramente morto assiderato, in uno spazio angusto, totalmente buio e privo di pressurizzazione: tra i 9.000 e i 10.000 metri, quota standard di volo per gli aerei di linea, la temperatura dell’aria è intorno ai -50 gradi; inoltre a quell’altitudine non c’è ossigeno e non si respira.
Il volo è durato 8 ore circa, ma è presumibile che il piccolo non sia sopravvissuto per più di un’ora in quelle condizioni impossibili, senza nessuna pressurizzazione ed a quelle temperature. E’ un caso su cui si dovrà fare piena luce, la Gendarmeria francese è impegnata nelle indagini e la Compagnia AirFrance ha espresso compassione, deplorando questo dramma umano.
Certo, non è la prima volta, che un clandestino del cielo perde la vita nascosto nel vano carrelli dell’aereo, l’ultima è recente di qualche mese fa, quando un fuggiasco era precipitato prima dell’atterraggio non appena il vano si era aperto per la fuoriuscita del carrello in atterraggio all’aeroporto londinese di Heathrow; ma questa volta è diverso perchè, che a farlo fosse un bambino di dieci anni, non era ancora accaduto. Ecco quindi che al di là dei buonismi e dei commenti, bisogna darne conto, riflettere e non dimenticare.
Alberto Porcu Zanda