

Venerdì sera, Marcotullio Coco direttore artistico del Bflat, dovrà affilare le sue doti di sintesi per introdurre al pubblico il suo ultimo (solo in ordine cronologico) ospite: si tratta di Vince Tempera, un pilastro della musica italiana.
Nel duplice ruolo di narratore e pianista, l’artista porta un emozionante tributo a Ennio Morricone senza tuttavia dimenticare altri grandi autori italiani.
Classe 1946, dopo il diploma in pianoforte e composizione al Conservatorio “Giuseppe Verdi”con i maestri Carlo Vidusso e Ottorino Gentilucci. Tempera inizia il suo percorso musicale quando scrive arrangiamenti e suona con le orchestre di Gorni Kramer, Gianfranco Intra e Franck Pourcel.
Nel 1967 con il debutto al Festival delle Rose con la canzone “Il cielo ” di Dalla/Benn è il più giovane direttore d’orchestra italiano di musica leggera e jazz. Successivamente arrangia e produce Francesco Guccini (con il quale continua tuttora a collaborare) e i Nomadi. Passano due anni e arriva il Festival di Sanremo con “Zingara”, brano di Iva Zanicchi. E poi, lavora con la produzione di Otis Redding, scrivendo due brani per Arthur Conley e arrangiando per Wilson Pickett, Sweet Inspiration e Vanilla Fudge.
Nel 1970 collabora con Mino De Martino per la realizzazione dell’album dei Giganti “Terra in bocca” e col gruppo The Pleasure Machine è pianista rock-jazz. Lucio Battisti, Claudio Baglioni, Johnny Hallyday, Antonello Venditti, Alan Sorrenti sono solo alcuni degli artisti con cui collabora.
Con le grandi orchestre e con l’arrangiamento di “Love Story” arriva il suo primo disco d’oro. E produce e collabora anche con Nini Rosso, Stephen Schlacks, Alirio Diaz, l’orchestra della Rai di Milano, Santo & Jonny.
Il volo è il gruppo che Tempera forma nel 1974 con i chitarristi Mario Lavezzi e Alberto Radius, il bassista Bob Callero e il batterista Gianni Dall’Aglio. Escono due album: l’omonimo album “Il volo” e “Essere o non essere”.
Negli stessi anni, è produttore dei Daniel Sentacruz Ensemble in “Soleado”. Per Loredana Bertè, arrangia “Sei bellissima” e i tre successivi album. In lista anche Dee Dee Bridgewater, Natalie Cole, Ben E. King, Josè Feliciano, Tony Sheridan, Ray Charles, Wilson Pickett, Dionne Warwick e innumerevoli artisti stranieri.
” Ufo Robot”, “Capitan Harlock”, “Remi”, “Anna dai capelli rossi”, “Goldrake”, “L’ape Maia”, “Daitan 3”, “Hello Spank”. E poi “Na-no Na-no”, sigla del seguitissimo telefilm “Mork & Mindy”. Indovinate chi è a produrre queste sigle a cavallo fra gli anni ’70 e ’80?
Per il cinema, sono oltre 80 le colonne sonore realizzate tra cui “Fantozzi”, “Febbre da cavallo”, “Sette note in nero” di Lucio Fulci e “Kill Bill” di Quentin Tarantino. Per la RAI, compone le musiche di diverse fiction di successo come “Raccontami”, “Nebbie e delitti”, “Raccontami una storia”, “L’amore non basta”, “Tutti i rumori del mondo”.
Il Maestro ha più volte diretto la London Symphony Orchestra, Mercer Ellington Band, la Bulgarian Symphony Orchestra, la Belarus Philarmonic Minsk, la Stuttgart Symphony Orchestra. Vanta un numero record di partecipazioni (43) al Festival di Sanremo come arrangiatore e direttore d’orchestra, tre al Cantagiro e venti al Festivalbar. Va all’Eurofestival (sei volte) per conto di altre nazioni, tra cui lo Stato di San Marino e quello di Malta.
Scopritore di Fabio Concato, Zucchero, Biagio Antonacci, Fiorello, Gianluca Grignani, Negramaro, Andrea Guerra. Tempera nel 2012 con il tenore Gianluca Terranova conquista il disco d’oro per la colonna sonora Caruso e disco di platino per la produzione del cd di Francesco Guccini “L’ultima thule”. E con il paroliere Luigi Albertelli, compone l’inno a Santa Barbara, inno ufficiale del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
L’omaggio a Ennio Morricone è dunque l’occasione per ascoltare uno dei grandi artisti italiani. E per Marcotullio Coco, considerata la caratura del suo ospite, sarebbe più semplice dire: A voi la musica!

Giornalista