I Tazenda, dopo l’entusiasmante concerto di fine agosto, tornano con il secondo appuntamento in programma domenica 6 settembre. Col rinnovato progetto outdor , il gruppo sardo, sempre nella scenografica ambientazione del Parco dei Suoni di Riola Sardo metterà in risalto tutte le idee sviluppate in passato, rendendole ancora più personali.
Nell’ultimo album, intitolato “2020” e in arrivo a breve, i testi parlano di natura, equilibrio, spiritualità messi in scena grazie alle capacità di un team consolidato di manager, musicisti, light designer e giovani creativi che contribuiscono a rendere lo spettacolo ancora più potente ed emozionante.
Un concerto in cui le sonorità della band sono infatti coaudiuvate da un raffinato impianto di audio, luci, video e scenografie, proprio per non abbandonare l’ingrediente high-tech che in particolare negli ultimi progetti ha fortemente caratterizzato gli spettacoli del gruppo.
L’empatia, il rispetto e l’equilibrio della Madre Terra sono i fari che illuminano le scelte artistiche del “Tazenda Tour 2020”. In scaletta anche tre brani tratti dal nuovo lavoro che avranno l’arduo compito di fare da competitor a pezzi indimenticabili come “Spunta la luna dal monte”, “Mamoiada”, “Domo mia”, “Cuore e vento”, “No potho reposare”, oltre una nuova versione di “Sa festa” con l’aggiunta di due cammei, il primo rubato al folklore sassarese e l’altro legato a un canto popolare italiano “Bella Ciao” nato dopo la Liberazione e diventato celeberrimo. In entrambi i casi un messaggio di libertà e speranza in questa difficile situazione di emergenza sanitaria.
Quella di domenica sarà dunque una serata di grande pathos, che vedrà i Tazenda affilare le lame della loro sensibilità musicale con l’obiettivo di dare un’immagine artistica e visiva sempre innovativa, sempre attenta ad apparire “misuratamente folle ed allo stesso tempo temerariamente antica. Come la Sardegna. Come la musica dei nostri avi che ci ha ispirati e accompagnati in bilico tra radici e innovazione”. E, sul solco della tradizione, non potrà certo mancare uno spazio dedicato ad Andrea Parodi, indimenticata voce storica nonché anima e fondatore del gruppo.