Dopo le richieste avanzate nei giorni scorsi dalla prefettura di Napoli, è stato ricoperto da una squadra di addetti con una vernice bianca il murale che raffigurava Luigi Caiafa, il 17enne ucciso il 4 ottobre 2020 in un conflitto a fuoco con agenti di polizia mentre tentava una rapina a mano armata in via Duomo, nel centro di Napoli.
Il murale era stato realizzato all’ingresso di vico Sedil Capuano, nel quartiere Forcella, a poca distanza dall’abitazione del giovane.
La mattina del 5 febbraio, sono intervenuti sul posto Polizia di Stato e Polizia municipale per la rimozione del murales dopo che l’Amministrazione comunale ha emanato un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi.
Come aveva già commentato il prefetto di Napoli, Marco Valentini, sulla vicenda, la questione riguarda l’educazione delle giovani generazioni che rappresenta la chiave di volta per la trasmissione di valori positivi di convivenza. «Un genitore responsabile – aveva evidenziato – deve provare a proteggere i propri figli, anche dall’illusione del denaro facile. Mi dispiace che in alcuni quartieri della città sia consentito celebrare con dei murales ragazzi che sono rimaste vittime di conflitti a fuoco con le Forze dell’ordine, come se si trattasse di eroi. Per parte nostra questi murales sono un pessimo segnale e andrebbero rimossi». Il rischio, infatti, secondo il prefetto di Napoli è «che si alimenti un disvalore, che si promuova uno stile di vita meritevole di celebrazione. Lo dico, ribadendo il dolore e la compassione per la morte di due ragazzi».