“La disperazione dei lavoratori è esplosa soltanto ieri ma le ragioni di questa legittima protesta vengono da lontano: i conti del Consorzio del Parco Geominerario, socio dell’Associazione Miniere Rosas con il Comune, erano in condizioni disastrose e facevano acqua da tutte le parti già da tempo. L’otto aprile 2021 la Corte dei Conti, nella relazione finale sulla gestione finanziaria dell’Ente, evidenziava una lunga serie di criticità allarmanti nei rapporti con l’Associazione: mancanza di documentazione giustificativa a fronte dei contributi per i progetti da realizzare; mancato controllo degli adempimenti fiscali e contributivi, nonché del rispetto della normativa sulla tracciabilità dei pagamenti; mancata rendicontazione con contabilità separata per ciascun progetto; carenza nella rendicontazione sull’intervento relativo al museo archeologico”.
“Il quadro tratteggiato non ha bisogno di commenti: oggi i dipendenti denunciano arretrati nel pagamento degli stipendi di otto mensilità e la situazione è fuori controllo. Inoltre, i lavoratori lamentano una disparità di trattamento in quanto soltanto alcuni dipendenti verrebbero pagati. I sindacati, in una nota del 29 aprile, hanno chiesto l’intervento della Regione che, inspiegabilmente, per tutto questo tempo non ha vigilato né svolto le funzioni di controllo che spettano in particolare al Servizio rapporti istituzionali e segreteria della Giunta. Un compito derivante dal fatto che le entrate dell’Associazione sono costituite per una parte molto consistente dai contributi della Regione Sardegna”.
“La situazione di caos è evidente, restano però poco chiare le ragioni del mancato controllo. Perché la Regione non ha posto la dovuta attenzione nonostante i rilievi della Corte dei Conti?”.
Così il capogruppo del M5s Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessora al Lavoro Zedda per sapere quali siano le azioni messe in campo dalla Regione per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e il rispetto delle tempistiche di versamento delle quote societarie da parte del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.
“Questo silenzio da parte della Regione sta minando gravemente la gestione del sito minerario oltre ad arrecare gravi ricadute per i dipendenti e le loro famiglie e per le stesse attività. Non si può accettare in alcun modo che al prezioso lavoro portato avanti dal personale dell’Associazione Miniere Rosas in tutti questi anni, che ha portato a dare nuova vita al sito dismesso a favore della vera rinascita e riqualifica della cessata Miniera, venga dato un colpo di spugna restando a guardare inermi”.
“La Regione ha il dovere di verificare periodicamente dati ed informazioni sull’attività svolta dall’Associazione e sulla situazione patrimoniale della medesima, così come previsto dalle Direttive per lo svolgimento dell’attività di verifica, vigilanza e controllo degli enti iscritti al Registro regionale delle persone giuridiche di diritto privato”.