Il gas portato con le navi e distribuito su gomma, pare avrà lo stesso prezzo… si si certo come no. Per costruire questa dorsale che attraverserà l’isola verranno espropriati terreni ai privati utilizzati per agricoltura e allevamento.La storia del gas in sardegna è vecchia, anni fa un tubo doveva attraversare la sardegna, quel tubo che la sinistra sarda non volle perchè avrebbe distrutto l’ ambiente delle nostre campagne, ma che ora va bene. Come si dice? Chentu concas, chentu berritas, esiste sinistra e sinistra, di quelli che vanno un po’ a destra e poi un po’ a sinistra, ma comunque di quelli che riescono a far diventare in pochi anni un tubo ecologico. Ma non dimentichiamoci che questi annunci a pochi mesi da un referendum fanno effetto. Ci sarà il metano nelle nostre case nel 2018? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto in una conferenza stampa apprendiamo che..
…il metano è uno degli assi portanti del Patto che il Governo ha firmato con la Sardegna, il cui obiettivo è il superamento dello storico gap infrastrutturale causato dalla condizione di insularità. Il Governo si è impegnato a far sì che il metano arrivi nelle case dei cittadini residenti in Sardegna, e che ci arrivi a un prezzo uguale o minore rispetto a quello che viene pagato dai cittadini residenti nel continente italiano. Lo hanno affermato in una conferenza stampa il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras. Le risorse complessive per la Metanizzazione ammontano a 1 miliardo e 578 milioni di euro, di cui 228 milioni all’interno dell’Accordo di Programma Quadro e 1 miliardo e 350 milioni di euro di risorse aggiuntive, utili per la realizzazione delle infrastrutture, la compensazione eventuale della tariffa e la revisione dell’APQ metano. In attesa della realizzazione della dorsale sarda interna di trasporto che sarà costruita per fasi e per la quale ci vorrà più tempo, entro due anni, si costruiranno i primi depositi costieri dove sarà stoccato il Gnl, da qui sarà trasportato, su gomma, nei 38 bacini dislocati nell’Isola.La dorsale andrà a soddisfare una domanda di 560 milioni di metri cubi per una copertura pari all’88%. Il costo di realizzazione della dorsale graverà in parte sulla tariffa nazionale di trasporto (578 milioni di euro). Quello di realizzazione degli adduttori che collegano la dorsale ai bacini sarà redistribuito sulla tariffa di trasporto regionale del resto d’Italia, incidendo “in modo irrilevante” sulla bolletta dell’energia elettrica. A settembre saranno inaugurati tre dei 38 bacini che permetteranno la prima distribuzione di metano nell’Isola. Si tratta di quelli di Ittiri, Ozieri e di Quartucciu. I bacini di Nuoro, Sassari, Oristano e Cagliari, che rappresentano i quattro capoluoghi delle province storiche, si sommano agli altri, che sono aggregazioni di Comuni, che, per logiche di carattere geografico e amministrativo, sono stati accorpati per costituire i 34 bacini rimanenti.La costruzione dei depositi costieri (dove il gas metano sarà stoccato) sarà affidata invece a soggetti privati.