Il cittadino ha sempre ragione? Per il sindaco del Comune di Uboldo, nel Varesotto, non è proprio così. Prendete la questione delle nevicate, ad esempio. Tutti spaventati per le strade, il sale, le scuole da chiudere. E lui che fa? Scrive su Facebook: «È inverno, la neve cade». Stop. Punto e a capo. A Uboldo, 10.800 abitanti, il primo cittadino Lorenzo Guzzetti, 34 anni, ha fama di ragazzo senza peli sulla lingua. Eletto dieci anni fa con una lista civica, centrista, non nasconde una certa ammirazione per un altro politico che della sfrontatezza ha fatto un marchio di fabbrica: Matteo Renzi. Chatta coi cittadini sulla sua pagina Facebook, ha un sito (a lui stesso dedicato) e un blog. Nel suo ufficio aveva attaccato alla parete la foto del cantante Ligabue (accanto a Napolitano), oggi ha quella di Ayrton Senna (accanto a Mattarella). E anche quando si tratta di strade e neve, ha deciso di andare giù piatto: «Oramai la gente mi conosce — afferma — se devo dire una cosa, la dico. Non faccio troppo il diplomatico».
Su Facebook ha scritto un messaggio ai suoi cittadini, in 19 punti, in cui in sostanza prende in giro tutti quelli che drammatizzano il fatto che in questi giorni stia nevicando. Motivo? Perché è inverno, e d’inverno, come tutti sanno, nevica. All’opposizione del suo Comune, che lo criticherà perché non ha fatto abbastanza, che cosa dice? «Hanno ragione, si può sempre fare meglio, ma me ne strafotto». La gente come l’ha presa? «Bene — afferma — e poi ho ricevuto telefonate da altri sindaci che mi hanno detto che la pensano come me, ma non hanno il coraggio di scriverlo». Lui invece ha il coraggio. Forse è un po’ eccentrico, ma d’altronde si definisce come un personaggio del film Pulp Fiction: «Io sono Wolf e risolvo problemi».
Scrive così: «È inverno. La neve accade. Prendetelo come dato di fatto. La neve è acqua. L’acqua si scioglie. Se dovesse essere necessario spargere il sale lo spargeremo. Voi non lo vedrete il sale. Il perché lo scoprite cuocendo un piatto di pasta». E i mezzi spargisale? «Danno 2 centimetri di neve al massimo. I mezzi non escono se non ci sono almeno 5 centimetri. Rassegnatevi. O pulite voi oppure attenderemo il disgelo come a San Pietroburgo attendono il 10 maggio». Ai genitori spaventati per i bimbi, riserva un rimbrotto con parolaccia: «Siete tanti rappresentanti di classe. Se calcolate 2 rappresentanti di classe per classe significa che la domanda “ma domani chiudete le scuole?” me la potrebbero fare 80 persone. Capite che la strada per il vaffa è aperta».
Guzzetti denuncia tra l’altro la diffusione del panico attraverso i noti gruppi di Whatsapp e li stigmatizza con sarcasmo: «Abolite fino al 21 marzo i gruppi Whatsapp genitori. Se non avete le gomme da neve state a casa. Se non avete le gomme da neve e siete un pericolo pubblico anche al 10 agosto state a casa fino al 31 luglio. Nevica fino allora». Un altro dei tabù che infrange il sindaco è quello della carica dei cittadini che pretende dal Comune una soluzione immediata ai problemi: «Non telefonate in Comune in maniera compulsiva, come due anni fa fino a tarda serata. Il rapporto è sempre 10.800 a uno. Immaginatevi di essere quell’uno prima di dire/fare qualsiasi cosa. Dovesse nevicare di più non preoccupatevi, non serve che ci scrivete la vostra opinione su come fareste voi. Non ci interessa».
Inoltre avvisa tutti di non rompere le scatole agli assessori e a sua cognata, che tanto è stata già istruita a non rispondere. Invita persino gli anziani a non andare al cimitero in bici mentre nevica: perché tanto «gli abitanti del posto», ovvero i defunti, «possono attendere». Il risultato, va detto, è esilarante, se non sei di Uboldo. Ma è anche vero che nel 2018 Guzzetti terminerà il suo mandato e non si potrà più ricandidare. In ogni caso, come dice il sindaco «vale sempre la frase dell’Alfonso», un personaggio locale noto agli uboldesi: «Incazas no, tant la nef la sa daslengua». Non vi arrabbiate, tanto prima o poi la neve si scioglie.
Fonte: Corriere della Sera