L’Istituto Italiano di Cultura di New York inaugura oggi la mostra Dialogues Between Italy and America: Jannis Kounellis, Maria Lai and Lucio Pozzi che si concentra su tre artisti italiani con profondi legami con gli Stati Uniti. Organizzata dall’Istituto in collaborazione con Magazzino Italian Art a Cold Spring, New York – curata da Paola Mura, direttrice artistica di Magazzino, in collaborazione con David Ebony – la mostra presenta un’opera di ciascun artista che viene esposta per la prima volta a New York.
L’esposizione offre ai visitatori un’intensa esperienza attraverso le opere esposte di Kounellis, Lai e Pozzi, e rappresenta anche un’introduzione alla programmazione attuale e alla collezione permanente di Magazzino Italian Art, che sono dedicate a promuovere lo studio e l’apprezzamento dell’arte italiana del dopoguerra e contemporanea negli Stati Uniti. Le tre opere esposte corrispondono alle mostre in corso a Magazzino: Maria Lai. A Journey to America (visibile fino al 28 luglio), Lucio Pozzi: qui dentro / in here (aperta fino al 23 giugno) e la collezione permanente dedicata all’Arte Povera di cui Jannis Kounellis è uno dei principali rappresentanti.
La mostra, Dialogues Between Italy and America Jannis Kounellis, Maria Lai and Lucio Pozzi, si ispira al principio teorizzato da Umberto Eco nel 2007 per il Guggenheim Museum di Bilbao e approfondito nel suo saggio Il museo del terzo millennio, dove scrive: “Un tragitto che mi conduca a entrare veramente dentro a una sola opera, farebbe di quella visita al museo un’esperienza memorabile”. Anche Maria Lai nel 2004 aveva affrontato questo tema, affermando: “Un’opera d’arte dovrebbe essere vista per più giorni e guardata in silenzio e da soli, in uno spazio vuoto, cosa che purtroppo nessun museo ci offre”.
“Dalla sua fondazione nel 2017, Magazzino Italian Art ha fatto conoscere al pubblico nordamericano la fiorente cultura dell’Italia contemporanea – dichiara il Console Generale d’Italia a New York e Direttore Reggente dell’Istituto Italiano di Cultura, Fabrizio Di Michele – la nostra collaborazione con il Museo per questa notevole mostra parla non solo degli stretti legami delle nostre organizzazioni, ma anche di quelli tra Italia e Stati Uniti”.
Nancy Olnick e Giorgio Spanu, fondatori di Magazzino Italian Art, affermano: “I tre artisti in mostra hanno tutti instaurato legami duraturi e significativi con gli artisti e il pubblico americano, quel tipo di rapporti che Magazzino si impegna a promuovere. Siamo orgogliosi di collaborare con l’Istituto Italiano di Cultura di New York per portare il loro lavoro e la nostra programmazione nel cuore di Manhattan”.
La mostra è organizzata in tre sezioni costruite attorno a singole opere emblematiche di ciascun artista, invitando i visitatori a fermarsi, osservare e immergersi in un’esperienza focalizzata. Le tre opere in mostra:
“Senza titolo (Omaggio a Fontana)” di Jannis Kounellis del 1986 è un’opera di grande formato che si articola in cinque pannelli d’acciaio: quattro di essi sono rivestiti da una lamina di piombo, mentre uno è dipinto con una smaltatura di un rosso vivo e vibrante. In allusione alle tele tagliate dell’artista italiano Lucio Fontana, Kounellis ha realizzato incisioni sulla superficie di piombo, trasformando il materiale in un campo di tensioni materiche e spaziali. La monumentalità dell’installazione crea un forte impatto visivo e concettuale, in grado di evocare il profondo interesse di Kounellis nel dialogo tra passato e presente.
“Per Ille” di Maria Lai, 1984, un’installazione che documenta la collaborazione con la cantante Ille Strazza. In quell’anno, Strazza eseguì una melodia originale ispirata ai libri cuciti della Lai. La performance si svolse su un palco progettato dall’artista dove, a definire lo spazio della performance, vi era un fondale scenico cucito di fili e segni, mentre la voce di Ille animava lo spartito silenzioso dell’artista. Non è solo una sovrapposizione tra arte visiva e musica, ma un esempio raro di sintesi linguistica: il libro cucito diviene partitura da leggere e da ascoltare, mentre il fondale scenico si trasforma in una mappa cosmica. Anche la musica originale di Strazza, Il Canto dei sassi, registrata durante lo spettacolo del 1984, fa parte dell’installazione. L’installazione è esposta nella Galleria Borghese dell’Istituto, uno spazio che evoca l’atmosfera di un presbiterio, rafforzando ulteriormente la sacralità dell’opera.
“Consular Relocations”di Lucio Pozzi, 2025, è un’opera realizzata appositamente per questa mostra. Pozzi, che attualmente festeggia il suo 90° compleanno, è conosciuto per la sua pratica eclettica, che si muove fluidamente tra astrazione e figurazione attraverso pittura, scultura, acquerello, fotografia e performance. L’opera in mostra è composta da quattordici elementi distinti ma interconnessi, ognuno dei quali prende il nome da una divinità marina della cultura greco-romana. Insieme, gli elementi esprimono l’interesse di Pozzi per la percezione spaziale e l’interazione tra colore, forma e struttura.
L’Istituto Italiano di Cultura di New York è stato fondato nel 1961 dal Governo italiano. La sua missione è quella di promuovere la lingua e la cultura italiana negli Stati Uniti.
Sotto la guida del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il direttore e il personale dell’IIC promuovono gli scambi culturali in vari ambiti, dalle arti alle scienze umane, alla scienza e alla tecnologia. In particolare, il focus è rivolto al rapporto tra memoria e innovazione, aprendo una finestra sulle diverse identità e sui principali aspetti culturali e sociali dell’Italia passata e attuale. Per maggiori informazioni, https://iicnewyork.esteri.it/it/
Per quanto riguarda Magazzino Italian Art, esso è un museo e un centro di ricerca dedicato a promuovere la conoscenza e l’apprezzamento pubblico dell’arte italiana del dopoguerra e contemporanea negli Stati Uniti. Situato a Cold Spring, New York, il museo è stato fondato nel 2014 da Nancy Olnick e Giorgio Spanu. Nel 2017, è stato inaugurato il primo edificio, progettato dall’architetto Miguel Quismondo, situato all’interno di un ampio parco immerso nel paesaggio degli Hudson Highlands, con una mostra tratta dalla Collezione Olnick Spanu e dedicata a Margherita Stein, fondatrice della storica Galleria Christian Stein di Milano e fondamentale sostenitrice degli artisti associati all’Arte Povera. Creato come un museo educativo senza scopo di lucro, Magazzino Italian Art ha aumentato il suo spazio interno di due terzi nel settembre 2023 aprendo un altro padiglione indipendente, il Robert Olnick Pavilion, progettato dagli architetti Alberto Campo Baeza e Miguel Quismondo. Questo nuovo padiglione, intitolato alla memoria del filantropo e sostenitore delle arti Robert Olnick, offre una sala polifunzionale con capacità di auditorium, il bookshop e il Café Silvia che propone specialità della cucina italiana. Info: www.magazzino.art
