Site icon CAGLIARI POST

‘Non chiediamo mica la Luna’. Nuova campagna di Medici Senza Frontiere per il libero accesso ai Farmaci nel mondo

La Campagna per l’Accesso ai Farmaci essenziali, lanciata da Medici Senza Frontiere (MSF) nel 1999 (anno del Premio Nobel per la Pace) compie 20 anni.

In questi anni la Campagna, per promuovere l’accessibilità delle cure, stimolare la ricerca e sviluppo di terapie innovative attraverso battaglie legali e mobilitazioni della società civile, ha contribuito ad abbassare il prezzo delle cure per l’HIV e l’Epatite C, ha fatto si che venisse sviluppata la produzione di farmaci per tubercolosi multiresistente, per la malaria o malattie dimenticate come il kala azar, ed ha partecipato all’implementazione del nuovo vaccino contro l’Ebola. 

Nonostante tutto ciò, ancora milioni di persone muoiono per malattie prevenibili e curabili, perché non riescono ad accedere a cure salvavita essenziali, sia perchè le industrie del farmaco non fanno investimenti in mercati poco redditizi sia perchè i farmaci innovativi hanno costi elevati. Ma vi è anche una assoluta mancanza di trasparenza di libera concorrenza di farmaci generici o equivalenti più economici.

MSF per celebrare venti anni di sfide e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di mobilitarsi perché il diritto alla salute sia davvero garantito, lancia la campagna ‘Non chiediamo mica la Luna’: parafrasando una delle conquiste più grandi e un tempo impensabili della storia dell’uomo, la campagna ricorda che farmaci e cure sono inarrivabili per molti ma renderli accessibili non è fantascienza.

Siamo orgogliosi – ha detto la dott.ssa Claudia Lodesani, presidente di MSF – di celebrare venti anni di azioni per l’accesso alle cure, che tocchiamo ogni giorno con mano negli oltre 70 paesi in cui lavoriamo; ma questo anniversario vuole essere anche una forte spinta per le sfide future; oggi pazienti affetti da malattie come HIV, Tubercolosi ed Epatite C continuano a morire perché non hanno accesso ai trattamenti salvavita, ancora inadeguati, inaccessibili o troppo costosi. La salute dei pazienti deve sempre venire prima di qualunque interesse economico.”

 Negli ultimi anni il problema dell’accesso ai farmaci è divenuto globale, colpendo anche l’Europa: per esempio, il Sofosbuvir farmaco fondamentale per il trattamento dell’Epatite C e alcune terapie antitumorali sono stati razionati, mentre altri medicinali, come l’Orkambi per la fibrosi cistica, in alcuni paesi non sono accessibili.

Nella lotta all’HIV/AIDS la Campagna per l’Accesso ai Farmaci ha portato alla riduzione dei prezzi del trattamento del 99% in un decennio, consentendo di curare oltre 22 milioni di persone. Per la polmonite, prima causa di mortalità tra i bambini sotto i 5 anni, ha ottenuto da Pfizer e GSK una forte riduzione del prezzo del vaccino in progetti umanitari. Per la Tubercolosi resistente ai farmaci, che richiedeva l’assunzione di oltre 14.000 pillole in due anni con gravi effetti collaterali, si batte per rendere accessibili due nuovi farmaci più efficaci e tollerabili.

Per l’Epatite C, MSF utilizza la combinazione generica del Sofosbuvir e Daclatasvir prodotta in India a 120 dollari per ciclo terapeutico contro i 147.000 dollari dei farmaci di marca. Differenze sproporzionate che riflettono l’arbitrarietà dell’intero sistema, più orientato a massimizzare i profitti delle farmaceutiche che a garantire le cure a chi ne ha bisogno.

Ihor Skalko, 54 anni, che ha scoperto di avere l’Epatite C nel 2006 ed ha iniziato le cure nel 2018, dichiara: “Sapevo che per l’Epatite C c’era una cura costosa e non facilmente disponibile in Ucraina: all’inizio ho partecipato a un programma di cure governativo ma senza successo, poi ho iniziato il trattamento di MSF con nuovi farmaci. È gratuito e accompagna il paziente senza lasciarlo solo con le sue pillole.

Ero scioccata – racconta Bhakti Chavan, 24 anni studentessa di Mumbai, affetta da tubercolosi estesamente resistente ai farmaci – dovevo fare iniezioni giornaliere per almeno sei mesi e prendere molte pillole diverse per due anni. Mi hanno spiegato gli effetti collaterali dei medicinali, compreso il rischio di morte improvvisa. Servono nuovi farmaci per questa malattia. Solo così raggiungeremo l’obiettivo di un’India libera dalla TB entro il 2025”.

A questo punto MSF propone 5 richieste per l’Accesso ai Farmaci: 1) Serve più trasparenza sui costi effettivi dei prodotti farmaceutici, su investimenti e sussidi del settore pubblico, costi di marketing, dati sugli studi clinici e diritti di proprietà intellettuale.2) Interrompere l’abuso di brevetti e si deve impedire il rilascio di nuovi brevetti su farmaci che non presentino effettive innovazioni terapeutiche deve essere impedito. 3) Proteggere i paesi che agiscono per migliorare l’accesso ai farmaci come India, Tailandia, Brasile, Colombia, Malesia e altri devono essere autorizzati a produrre o ottenere versioni economiche di farmaci e vaccini salvavita, senza subire pressioni da parte di aziende farmaceutiche. 4) Ricerca e sviluppo devono essere una responsabilità collettiva: l’innovazione medica deve essere promossa come “contratto sociale” aperto e collettivo tra il settore pubblico e privato, basato sui bisogni di salute delle persone, non sul potenziale profitto. 5) L’accesso alla salute e ai farmaci è una questione di giustizia, non di beneficenza: le decisioni sull’accessibilità e la disponibilità per le persone che hanno bisogno di farmaci salvavita, vaccini o strumenti diagnostici non dovrebbero essere demandate a case farmaceutiche o accordi commerciali..

La campagna ‘Non chiediamo mica la Luna’ sarà promossa nei prossimi mesi in tutta Italia con un lancio ufficiale al Festival di Internazionale a Ferrara (4-6 ottobre), la partecipazione ai principali Festival a carattere scientifico (Bergamo Scienza il 7 ottobre, Festival della Scienza di Genova il 28 ottobre, Futuro Remoto Festival della Scienza di Napoli il 21 novembre) e una serie di eventi nelle università e sul territorio, con il coinvolgimento di esperti MSF, del mondo medico e del giornalismo scientifico italiano.

Alberto Porcu Zanda

 

print
Exit mobile version