Nuoro. Niente più trafile tra centri prelievi e ambulatorio per le centinaia di pazienti seguiti dalla Diabetologia dell’Ospedale Cesare Zonchello di Nuoro.
Da questa settimana, infatti, i pazienti diabetici che si sottopongono a prelievi ematici in un qualsiasi laboratorio analisi o punto prelievi pubblico dell’ASL n. 3 di Nuoro, e di tutto il Servizio Sanitario Regionale, hanno la comodità e la sicurezza di non preoccuparsi direttamente della ricerca e consegna dei referti all’ambulatorio diabetologico. «Gli esami del sangue – spiega il Dottor Alfonso Gigante, responsabile della Diabetologia nuorese – arrivano direttamente nella cartella diabetologica nel momento stesso in cui sono validati dal laboratorio, ancor prima dell’arrivo del paziente».
Si tratta, come si può intuire, di una innovazione che semplifica non poco la vita dei diabetici, consente un risparmio di risorse non trascurabile e garantisce una sicurezza pressoché assoluta dal momento che riduce praticamente a zero la possibilità di errori di copiatura dei referti da un “passaggio” all’altro.
Ma non è l’unica innovazione apportata ultimamente dalla Diabetologia, ospitata al piano terra del padiglione C dello Zonchello. «Sfruttando le potenzialità della telemedicina – conferma Gigante – siamo già in grado, grazie ad un sistema di intelligenza artificiale, di effettuare fotografie del fondo oculare, così da poter effettuare lo screening della retinopatia diabetica, che rappresenta la causa principale di cecità in età lavorativa».
Tutte queste innovazioni sono propedeutiche al lancio, il prossimo autunno, della vera rivoluzione della diabetologia nuorese, quando prenderà forma e gambe il PDTA del paziente diabetico. «Quello dei Percorsi Diagnostico Terapeutici – precisa Alfonso Gigante – è un discorso strettamente collegato con il Master Aziendale “Management in Sanità”, fortemente voluto dal Direttore Generale dell’ASL n. 3 di Nuoro, Paolo Cannas, che ne è anche il responsabile scientifico. All’interno del percorso formativo, infatti, sono state istituite delle “comunità di pratica” che hanno il compito di realizzare i PDTA (Scompenso cardiaco, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) e, appunto, Diabete, che mi vede componente attivo».
In particolare, il progetto prevede l’istituzione di un Percorso Diagnostico Terapeutico (PDTA) finalizzato a rendere più strutturati ed efficienti i percorsi del paziente diabetico ricoverato nei diversi ambiti clinici ed a garantire una continuità di cura di questi pazienti con il territorio.