Nessun rientro dei militari sardi nell’Isola. Nella caserma di Pratosardo – alla periferia di Nuoro – ci sarà un semplice ripiegamento di un reparto di stanza ora a Sassari. All’ombra del Redentore troveranno spazio una compagine dei Dimonios e i civili che attualmente sono impiegati negli uffici della caserma Loy di viale Sardegna. Una decisione che dunque mette fine al sogno di migliaia di ufficiali sardi in divisa costretti, dalla mancanza di lavoro, ad emigrare nelle strutture della Penisola. <<E’ un disconoscimento dell’ordine del giorno approvato in consiglio regionale in occasione del dibattito sulle servitù militari. Il presidente Pigliaru sconfessa così questo impegno che avrebbe riportato in Sardegna tantissimi componenti dell’esercito. Un dietrofront inconcepibile della giunta e della maggioranza>>. E’ la reazione del capogruppo regionale Udc Gianluigi Rubiu, che con l’apertura della caserma di Pratosardo – inserita nell’accordo tra Stato e Regione sui beni militari – auspicava un ritorno dei sardi nella loro terra. <<Sarà invece una semplice razionalizzazione – spiega l’esponente dei moderati – La struttura sarebbe dovuta diventare una grande occasione per venire incontro all’esigenza di moltissimi corregionali che attendono da anni un rientro. Sarebbe stata una boccata d’ossigeno per centinaia di famiglie isolane, con un grande indotto economico su Nuoro e dintorni>>.
Read Time:1 Minute, 5 Second