
“La Sardegna ha necessità di ospedali che funzionino non di nuove “scatole vuote”. Se non si è nemmeno in grado di reclutare i medici e i tecnici per rendere operativi gli ospedali esistenti, come si intende sopperire al maggiore fabbisogno di figure professionali specializzate dovuto alla costruzione di nuove strutture sanitarie di grandissime dimensioni? Con quali risorse e con quali mezzi si intende realizzare questo progetto? Un progetto di cui sentiamo parlare dall’inizio di questa legislatura, da quattro anni e mezzo. E che probabilmente resterà sulla carta per quello che è: un mero spot acchiappa consensi. La campagna elettorale è iniziata, questo è evidente. La legislatura è arrivata al termine e il governo regionale, arrivato al capolinea, lancia quotidianamente spot elettorali con promesse smisurate dagli obiettivi esorbitanti.” Cosi Desirè Manca, esponente in Consiglio regionale si esprime sulle dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Carlo Doria relative ai nuovi ospedali per Cagliari, Sassari e Alghero.
“Ma la storia di questi ultimi quattro anni – ricorda Desirè Manca – ci ha insegnato che gli spot rimangono solo promesse al vento. Le stesse promesse urlate dai palchi di tutta la Sardegna nel 2018, le stesse promesse con cui questa maggioranza ha vinto le elezioni. Promesse mai mantenute, che oggi vengono riproposte, proprio come allora, nella speranza che i sardi abbiano perso la memoria”.
“Il nostro obiettivo – conclude l’onorevole- deve essere quello di garantire l’apertura di tutti i reparti e di rendere efficienti gli ospedali di tutti i territori dell’isola. Il nostro obiettivo deve essere quello di garantire a tutti i sardi di potersi curare in Sardegna, di potersi operare con tempistiche adeguate, di non rinunciare alle cure per mancanza di possibilità economiche, di poter avere ancora fiducia nella sanità pubblica. Costruendo nuovi ospedali fatti di mattoni e privi di scelte politiche volte alla tutela e alla salvaguardia dei pazienti non si migliora la qualità della vita dei cittadini. Con gli spot elettorali non si curano le persone”.

Giornalista