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Nuovo Dpcm: la Sardegna potrebbe inserita nell’area di rischio moderata

Uno dei criteri che definisce il coefficiente di rischio è l’indice di contagiosità, l’R(t) che secondo l’ultimo monitoraggio dell’Iss nell’Isola risulta il secondo più basso d’Italia (1.12)

La Sardegna potrebbe essere una delle Regioni che il ministero della Salute, con ordinanza, inserirebbe nell’area di rischio più moderata tra le tre che saranno individuate nel prossimo Dpcm. Uno dei criteri che definisce il coefficiente di rischio è l’indice di contagiosità, l’R(t) che secondo l’ultimo monitoraggio dell’Iss nell’Isola risulta il secondo più basso d’Italia (1.12) dopo la Basilicata (1.04). Un altro criterio è l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità. Anche in questo caso la Sardegna sta ancora nei ranghi: i ricoverati sono 382 ma possono essere attivati sino a circa 580 posti letto. I dati del nuovo monitoraggio sono attesi comunque per domani. Se arrivasse la conferma di rischio “moderato”, le restrizioni che interesserebbero l’Isola sarebbero solo quelle previste per tutto il Paese, cioè il coprifuoco, la dad al 100%, i centri commerciali chiusi nel week end e la riduzione della capienza dei mezzi pubblici al 50%, lo stop a mostre e musei.

Prende forma il nuovo Dpcm che il governo dovrebbe varare entro mercoledì, anche se sono diversi i punti ancora in sospeso, proprio a partire dall’orario in cui scatterà il tutti a casa. Ci sarà una cornice nazionale, con interventi validi in tutta Italia, e misure per i singoli territori, con il Paese diviso in 3 fasce che corrispondono ad altrettanti scenari di rischio individuati con criteri “scientifici e oggettivi” approvati dall’Istituto superiore di Sanità: più è alta la diffusione del virus, più è in sofferenza il sistema sanitario, maggiori saranno le restrizioni.

In Parlamento il premier Giuseppe Conte parla di un “nuovo corpus di misure restrittive” indicando sette interventi che riguarderanno tutto il Paese: la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione delle attività essenziali presenti all’interno (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabacchi e edicole); la chiusura dei ‘corner’ adibiti alle attività di scommesse e giochi ovunque siano collocati, dunque stop alle slot machine nei bar e dai tabaccai; la chiusura di tutti i musei e di tutte le mostre; la riduzione della capacità di riempimento di bus e metropolitane del traporto pubblico locale con la capienza che passa dall’80% al 50%.

Conte ha parlato di “limiti alla circolazione nella fascia serale più tarda”, il che sembrerebbe far decadere l’ipotesi di un coprifuoco alle 18. L’ipotesi emersa nel corso della riunione dei capidelegazione della maggioranza è di uno stop alle 21, ma non c’è ancora accordo. Tramontata definitivamente, invece, l’idea circolata ieri di una sorta di “lockdown generazionale”, che prevedeva l’obbligo per gli anziani di restare a casa.+

L‘Italia sarà divisa in 3 zone: nella prima fascia ci saranno le Regioni considerate a “rischio più alto”, dunque quelle dove la situazione è compatibile a quella ipotizzata nello ‘scenario 4’ del documento dell’Iss: un Rt sopra l’1,5 e una “trasmissibilità non controllata” del Covid.

Con i dati attuali ci finirebbero il Piemonte, la Lombardia – entrambi con Rt sopra il 2 – e la Calabria. E’ questa’ la fascia in cui sono previste le misure più restrittive: dai lockdown locali a livello provinciale per almeno 3 settimane alla limitazione della mobilità individuale fino alla chiusura dell’intera Regione ad eccezione delle attività essenziali.

In seconda fascia ci sono invece tutti quei territori in cui il fattore di rischio è compatibile con lo ‘scenario 3’, con un Rt tra 1,25 e 1,5 e una “trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo”. In questo caso sono previsti interventi “lievemente meno restrittivi” ha detto il premier. Quali? Chiusura di attività, limitazioni alla mobilità in comuni e province, chiusura di scuole e università in base alla situazione epidemiologica.

Nell’ultima fascia, la terza, finiranno invece tutte le Regioni che hanno un indice di rischio compatibile con lo ‘scenario 2’, dove l’Rt è tra l’1 e l’1,25. Stando all’ultimo monitoraggio disponibile, in questa fascia oggi ricadrebbero solo la Basilicata (1.04) e la Sardegna (1.12).

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