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Oblivion, “superficiali come le Piramidi”: il Lazzaretto è tutta una risata.

Gli Oblivion, nella serata al Lazzaretto, confermano la loro genialità. Nella loro prima volta in Sardegna, attraverso l’ intervista show condotta abilmente da Matteo Bruni, sempre bravo a tenere testa ai “cinque scappati di casa”, si articola uno show che fa ridere in una notte fresca d’estate.

E pensare che venti anni fa, Graziana Bonciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vignarelli volevano fare i musical.

Tutto ha inizio quando estro e creatività trovano casa su Youtube, all’epoca ancora agli albori. Su quella piattaforma, cominciano a farsi notare e quella voglia di mettere in musica qualsiasi cosa, comincia a piacere. Col passare, è un modus operandi capace di garantire ben oltre sette milioni di visualizzazioni.

Lo spettacolo, voluto da La Via del Collegio, è in linea con tutto quanto. Una chitarra e talvolta qualche strumento di fortuna, bastano per renderlo frizzante e allegro. I cinque artisti, godendo di auto – ironia, sanno prendersi in giro, ad esempio, quando attivano una pseudo – puntata de “I Soliti Ignoti” per parlare delle loro precedenti professioni.

E’ la conferma di quanto bravi siano a “canzonare” a 360°. Tutto è valido, tutto è buono se può far sorridere.

La sintesi dei “Promessi Sposi” di qualche anno fa ha creato un precedente. Shakespeare e Dante, sono dentro la categoria “letteratura”. In “Radio e Televisione” ecco che “Tutto il calcio minuto per minuto” diventa “Tutto il campo minato per minato” con una telecronaca dagli scenari di guerra di Waterloo e l’Antica Grecia.

E poi si scherza con Battiato, Gaber, Quartetto Cetra, Elodie, Mannoia, Madame, Mengoni, I Tenores. E non si salva nemmeno il mondo ecclesiastico con i versi cari al cattolicesimo riproposti secondo Ligabue e Piero Pelù.

In definitiva, uno spettacolo piacevolmente irriverente che lascia ben pochi dubbi: gli Oblivion sanno far ridere.

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