Paura per i consumatori italiani e, ovviamente, per i produttori di olio di oliva.
La polizia ha fermato a Punta Scutolo un napoletano che nella sua Smart trasportava 200 litri di prodotto “italiano”. Ma ad un controllo più attento è stato scoperto che si trattava di olio cinese.
Il timore che gli oli asiatici e africani invadano il mercato italiano mettendo in ginocchio le imprese agricole locali è da tempo al centro del dibattito pubblico. L’Unione Europea pochi mesi fa ha aperto nuove rotte commerciali all’olio tunisino in entrata.
Questa volta però non è solo questione di mercato nazionale. All’interno della smart trovata nel napoletano le bottiglie riportavano scritte in cinese e mancavano di ogni riferimento alla normativa europea sulla sicurezza alimentare. Non solo. Secondo quanto dichiarato dall’uomo alla guida dell’auto, le bottiglie erano destinate a un ristorante di Sorrento. Il timore, ora, è che il fenomeno possa essere più diffuso del previsto e che nelle tavole degli italiani siano arrivati in passato, e arriveranno in futuro, litri di olio venduto per italiano ma in realtà cinese.