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Omicidio colposo, l'ipotesi di reato per il bimbo deceduto a causa delle complicanze di un otite

Ancona. Omicidio colposo, questa l’ipotesi di reato che si profila nell’inchiesta sulla morte di Francesco, 7 anni che viveva con la famiglia a Cagli (Pesaro Urbino), morto ieri nell’Ospedale ‘Salesi’ di Ancona per le complicanze di un’otite bilaterale. Il bimbo era stato curato con l’omeopatia. L’autopsia aiuterà a fare chiarezza su quanto accaduto.
Il decesso è avvenuto per morte celebrale come si legge dal bollettino medico diffuso alle 12:50 dal dott. Fabio Santelli, direttore della Sod di Anestesia e Rianimazione Pediatrica del Presidio di Alta Specializzazione ‘G. Salesi’ di Ancona: ‘‘Nella prima mattinata il quadro clinico del paziente F. si presentava con una stabilità cardio-circolatoria, parametri ventilatori e della diuresi validi. Persistenza del quadro neurologico di coma irreversibile. Effettuato un nuovo controllo Elettroencefalografico che risultava con assenza di attività elettrica, contattata la Direzione medica si è provveduto a convocare la Commissione per l’accertamento della morte cerebrale’‘.
I genitori convinti sostenitori delle cure omeopatiche, 15 giorni fa quando Francesco si è ammalato di otite bilaterale, non si sono rivolti alla pediatra di famiglia, ma a un medico omeopata che avrebbe visitato il piccolo in due occasioni, consigliando una terapia a base di preparati omeopatici. Il piccolo non dava però segni di miglioramento, la notte del 23 maggio ha perso conoscenza ed è stato trasportato nell’ospedale di Urbino, dove una Tac ha rivelato gravi danni al cervello. I sanitari hanno disposto il trasferimento nel nosocomio pediatrico ‘Salesi’, dove i medici sono intervenuti con un operazione per la rimozione dell’ascesso cerebrale e una terapia antibiotica d’urto, ma le condizioni cliniche erano ormai compromesse.
I genitori hanno congiuntamente dato il consenso al prelievo degli organi.

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