Impugna l’arco e mira il bersaglio giusto. La freccia di Oscar Cherchi (FI), il consigliere regionale di Oristano, parte contro la mutazione genetica dei Giganti di Mont’e Prama con i guerrieri, arcieri e pugilatori ribattezzati come “eroi” dal nuovo sito elaborato dal Ministero dei beni culturali con il placet della Regione. Da novello tiratore d’arco scaglia la saetta: <<L’operazione si è suggellata con un protocollo d’intesa finalizzato ad una campagna promozionale per promuovere l’importante sito archeologico che ospita le statue di guerrieri, arcieri e pugilatori – spiega l’esponente degli azzurri, che sull’argomento ha presentato un’interrogazione – con una grossa spesa per la valorizzazione della location. Nel portale istituzionale si cancella il mito dei giganti, per trasformarli in eroi. Sia chiaro, il termine utilizzato per identificare le ciclopiche sculture è da tempo osteggiato dal dicastero della cultura>>. Da qui lo sconcerto del consigliere regionale, che auspica un passo indietro sull’attività promozionale: <<La nuova denominazione “Gli eroi di Mont’e Prama” ingenera disorientamento e confusione – conclude Cherchi – Una qualificazione bocciata dal panorama degli studiosi sardi. Una forzatura senza nessuna logica. Si tenga conto che la denominazione “Giganti di Mont’e Prama”, costituisce ormai da decenni un brand, un marchio che accompagna merci, attività commerciali, nome di una Unione dei Comuni, oltreché un veicolo per la promozione sportiva (visto che la Dinamo Sassari si lega alla valorizzazione dei Giganti), che rende riconosciuta e riconoscibile non solo la provincia di Oristano ma tutta la Sardegna, un nome che tutti i Sardi e non solo hanno ormai registrato e fissato. La modifica del nome produce soltanto danni, cancellando peraltro un valore dell’identità isolana. Ecco perché il mito dei Giganti non si tocca. La Regione adotti i necessari provvedimenti per l’utilizzo del marchio identificativo delle statue ritrovate nella necropoli di Cabras>>.
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