“Accogliere senza distinzione” è questo che si legge nel rapporto sull’immigrazione presentato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio
Guterres. Nel documento viene suggerito che non bisogna fare distinzioni tra migranti politici ed economici, ovvero tra rifugiati e clandestini, in quanto le migrazioni rappresentano una sola cosa: vantaggio per tutti.
“La migrazione permette ogni anno a milioni di persone di cercare nuove opportunità, creando e rafforzando i legami tra Paesi e società”, continua il rapporto. E non solo: secondo Guterres i migranti “danno un contributo positivo sia ai Paesi ospitanti che a quelli di origine.
Ma non è ancora finita, sì, perché “dal punto di vista finanziario, i migranti, compresi i migranti irregolari, contribuiscono pagando le tasse e immettendo circa l’ 85% dei loro guadagni nelle economie delle società ospitanti”.
Ma allora cosa succede a quei Paesi che cercano di creare ostacoli all’immigrazione? Per Gutteres il risultato è chiaro: “Autolesionismo economico“. Nient’altro. E cautela anche riguardo al linguaggio che viene usato sul tema. Il segretario generale suggerisce infatti di evitare espressioni “disumanizzanti” come “immigrati illegali”. Attenzione