A soli due mesi dall’inizio dell’anno sono 57 i nuovi iscritti all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (OAPPC) della Città Metropolitana di Cagliari e del Sud Sardegna. Un numero in totale controtendenza rispetto ai dati degli altri ordini provinciali in tutta Italia.
Più nel dettaglio, in questi primi due mesi dell’anno, nel cagliaritano, le neo iscritte sono 29, mentre 28 sono gli uomini. L’età media è di 33 anni, il più anziano è del ’62 e il più giovane del ’94.
Si passa così dai 700 iscritti del 2020 ai 757 al 1 marzo 2021 con una tendenza al costante aumento.
I primi due mesi del 2018 hanno fatto registrare 21 iscrizioni; nello stesso periodo del 2019 erano 31 i neoiscritti e nel 2020 era 55: «Numeri che indubbiamente ci entusiasmano, ma che ci sorprendono anche un po’ visto quel che succede a livello nazionale – spiega Teresa De Montis, presidente dell’Ordine cagliaritano -. La tendenza alla disiscrizione è emersa nell’ultimo incontro del Consiglio Nazionale degli Architetti. Secondo questi dati si assiste a un progressivo, ma inarrestabile rallentamento della crescita degli iscritti (saldo tra nuovi iscritti e cancellazioni). Secondo il Cresme fino al 2005 gli iscritti crescevano ad un ritmo del 6% annuo, oggi la crescita è pari all’1,2% ».
Oggi in Italia il rapporto tra numero di architetti e numero di abitanti è di 5 ogni 2000 con un elevato tasso di saturazione del mercato. La provincia con il maggior numero di iscritti è Firenze con 4,8 architetti per 1000 abitanti. A Cagliari invece, il mercato è in espansione e la stima è di 1 ogni 1046 abitanti.
Questo risultato è sicuramente il frutto di un impegnativo lavoro di coinvolgimento che il Consiglio dell’Ordine sta portando avanti da anni con una formazione mirata e continua su vari aspetti della professione, ma con un occhio di riguardo volto alla qualità degli interventi: «Non a caso, chiediamo da tempo alle amministrazioni con cui collaboriamo che venga istituita la Commissione per la Qualità Architettonica, uno degli strumenti edilizi a disposizione dei Comuni – prosegue De Montis -. Anche questo credo possa aver contribuito alla nascita di una rinnovata consapevolezza circa l’importanza del nostro paesaggio e l’assoluta necessità di salvaguardarlo in chiave green, con una pianificazione e una progettazione etiche, che siano attente e rispettose dell’ambiente circostante, sia esso costruito o naturale. Gli architetti sardi hanno bisogno della Sardegna e allo stesso tempo l’Isola ha bisogno delle nostre competenze» conclude la presidente.