
Questa mattina, in occasione della commemorazione dei defunti, dopo la cerimonia presieduta dal Sindaco, presso l’insegna posta nel Cimitero urbano “San Pietro”, che rammenta quante e quanti hanno onorato Oristano e il suo territorio nelle più importanti sedi istituzionali, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Oristano, Colonnello Steven Chenet, ha invitato le Autorità provinciali presenti, il Prefetto, l’Amministratore straordinario della Provincia, il Questore, il Sindaco e gli altri appartenenti alle Forze Armate e di Polizia, alla deposizione di una composizione floreale sulle tombe di 3 oristanesi, militari dell’Arma dei Carabinieri, caduti nell’adempimento del dovere. Si tratta dell’Appuntato Scelto Renzo LAMPIS, ricordato anche con una deposizione di corona presso la lapide allo stesso intitolato nella Sede del comando Provinciale di Via Loffredo, dell’Appuntato Antioco DEIANA e del Carabiniere Umberto ERRIU.
Ai 3 momenti celebrativi erano presenti i familiari delle vittime, la Signora Simonetta, moglie di Renzo Lampis, Massimo, figlio di Antioco Deiana e la Signora Maria, mamma di Umberto Erriu, stretti dall’abbraccio di molti Carabinieri in servizio e in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che hanno voluto ricordare, in un momento significativo per l’intera Istituzione dell’Arma dei Carabinieri, il sacrificio dei loro congiunti ai quali è dovuto il continuo impegno della Memoria.
Il ricordo dei Carabinieri Caduti è stato incentrato nel senso delle loro “scelta di vita” di servire il Paese, che li ha chiamati ad agire nella responsabilità del loro ruolo, nella consapevolezza dell’autorità rivestita e nella coerenza dell’esempio, portato da loro fino all’estremo sacrificio di donare la propria vita per la legalità e la Giustizia. Un esempio di militari generosi che hanno adempiuto il loro servizio con Onore, in quanto hanno risposto alla chiamata di agire nelle necessità poste dal servizio, con Abnegazione e Sprezzo del pericolo, in quanto hanno affrontato coraggiosamente le più violente gesta criminali ed inumane, con Fede, in quanto hanno creduto fino all’ultimo nella loro promessa di difendere i cittadini, le Istituzioni, la legalità.
Esempi di vittoria della solidarietà sulla prevaricazione, della ragione sull’istinto, dell’altruismo sull’egoismo, del bene sul male, per un traguardo di perfetta convivenza civile forse, non sempre facile da raggiungere, ma non per ciò meno ambito da ogni persona onesta. Ma chi erano i 3 militari oggi celebrati?
Appuntato Scelto dell’Arma Carabinieri RENZO LAMPIS Nato a Villa Verde (OR) il 2.4.1954, deceduto a San Basilio (OR) il 2.4.1994. Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria.
La sera del 2 aprile 1994, vigilia di Pasqua, l’appuntato scelto Renzo Lampis si apposta su un’auto-civetta, una Fiat Uno, sulla strada che unisce San Basilio a Sant’Andrea Frius, ad una quarantina di chilometri da Cagliari. Con lui c’è il tenente Antonio Drago e il maresciallo Antonello Carrucciu, tutti in servizio ad Oristano. In abiti borghesi e collegati con pattuglie che tengono sotto controllo altre arterie della zona, attendono un pericoloso latitante, Andrea Angioi. Infatti, secondo una soffiata, egli sarebbe dovuto tornare a casa per le festività pasquali. Angioi era stato incriminato, insieme ad altri quattro imputati, per l’omicidio a Ruinas (Oristano), di un allevatore, Alfredo Murgia, e del figlio Alessandro, di appena 14 anni, avvenuto nel dicembre 1992. Improvvisamente, dall’oscurità della vegetazione, vengono esposi colpi di arma da fuoco contro l’auto civetta, appostata sul ciglio della strada a fari spenti. Lampis viene colpito alla nuca dal proiettile di una pistola, mentre due pallettoni, forse esplosi da un fucile a canne mozze, lo feriscono al torace e al gluteo. Gli altri due militari, ventre a terra, rispondono con le mitragliette, ma hanno appena il tempo di vedere alcune ombre che spariscono nella notte. Lampis viene trasportato all’ospedale, dove arriva agonizzante. Gli altri due carabinieri della pattuglia rimangono miracolosamente illesi. Sebbene ancora sotto choc, non esitano a partecipare alle battute per cercare di catturare gli autori dell’agguato. Il comandante dell’Arma, generale Luigi Federici si reca ad Oristano a rendere omaggio alla figura del militare caduto. I funerali vengono celebrati in forma solenne ad Oristano. Partecipa alle esequie il ministro della Difesa, Fabio Fabbri. Renzo Lampis era sposato e padre di due figli di 10 e 15 anni. Gli verrà assegnata la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria.
Appuntato dell’Arma dei Carabinieri ANTIOCO DEIANA Nato a Ardauli (OR) il 15.3.1936. Deceduto a Genova (GE) il 8.6.1976, Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria.
Prescelto, in virtù delle non comuni qualità, per il servizio di sicurezza a eminente magistrato, assolveva al proprio compito con sereno, profondo senso del dovere e con sprezzo del pericolo, benchè consapevole di esporsi a rischi mortali. Veniva proditoriamente trucidato, da ignoti appartenenti a banda armata, con colpi d’arma da fuoco esplosigli da distanza ravvicinata, mentre, con impegno e responsabile coraggio, svolgeva la propria missione. Antioco Deiana venne ucciso insieme al brigadiere della polizia Giovanni Saponara e al giudice Francesco Coco dalla Brigate rosse. Erano le due guardie di scorta al magistrato di origine sarde.
Un commando di terroristi entrò in azione a Genova nel giugno del 1986 a Genova: il giudice Coco stava rincasando quando venne raggiunto da alcuni colpi di pistola, esplosi alle spalle a bruciapelo. Nello stesso modo persero la vita Antioco Deiana e Giovanni Saponara.
Nato ad Ardauli il 15 marzo 1936, Antioco Deiana si arruolò nell’Arma nel 1955, conseguendo la promozione ad appuntato nel 1972. Dopo aver svolto servizio in Piemonte, fu destinato nel 1964 al Nucleo di polizia giudiziaria di Genova. All’epoca, nel bel mezzo dei cosiddetti “anni di piombo”, Antioco Deiana fu scelto per prestare servizio di sicurezza al giudice Francesco Coco, procuratore generale presso la Corte di Appello di Genova. «Proprio in virtù del suo alto senso del dovere e del suo coraggio, il militare dell’Arma assolveva quotidianamente al proprio compito con la lucida e serena consapevolezza di esporsi a rischi mortali. Rischi che si materializzarono il giorno in cui venne ferito a morte, per mano di esponenti di una banda armata, insieme ad altri due servitori dello Stato».
Carabiniere UMBERTO ERRIU, Nato a Oristano (OR) il 21.1.1964 Deceduto a Castel Maggiore (BO) il 20.4.1988. Aveva 24 anni, Umberto Erriu, quando, il 20 aprile 1988, venne ucciso in un conflitto a fuoco dalla banda della Uno Bianca. Era un carabiniere, un giovane uomo delle istituzioni.
Alla sua memoria è intitolata, dal 31 maggio 2010, la Caserma sede del Comando Compagnia e Stazione Carabinieri di Molinella (BO). Fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” con la seguente motivazione: “Capo pattuglia automontata mentre si apprestava, insieme ad un collega, al controllo degli occupanti un’autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa azione di fuoco. Benché gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando la sua giovane esistenza”.
