Ieri, giovedì 12 agosto, nella Sala Giunta del Comune di Oristano si sono incontrati i Presidenti dei comitati dei distretti socio-sanitari della provincia di Oristano: Ales-Terralba (Francesco Mereu), Ghilarza-Bosa (Stefano Licheri) e del capoluogo (Andrea Lutzu) e alcuni delegati. Su invito dei tre presidenti dei distretti erano presenti inoltre, per conto della Ats, il commissario Francesco Cossu e il medico Luca Pisano.
A loro è stato chiesto un parere interpretativo sulle norme in vigore per la nomina del presidente, o rappresentante, dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza socio-sanitaria provinciale. Dopo l’acquisizione del parere interpretativo, i presidenti hanno deciso di convocare per il 3 settembre prossimo la Conferenza socio-sanitaria provinciale, composta da tutti gli 88 comuni dei distretti, che saranno chiamati ad indicare la loro preferenza per la nomina del rappresentante dell’organismo provinciale fra i componenti dello stesso ufficio di presidenza come previsto dalla L.R. 24 del 2020. Attualmente la legge individua i componenti di questo organo collegiale nei presidenti dei comitati dei distretti socio-sanitari (Lutzu, Licheri, Mereu) e nel presidente della Provincia, nello specifico il Commissario Massimo Torrente. A questi si aggiungerebbe il sindaco del comune capoluogo, che però in questo caso coincide già con il Presidente del Comitato di distretto socio-sanitario di Oristano, Andrea Lutzu. I sindaci si riuniranno quindi il 3 settembre all’Hospitalis Sancti Antoni in via Sant’Antonio ad Oristano.
Nel corso della riunione il Sindaco Lutzu ha riferito di avere ricevuto telefonicamente, dall’assessore alla Sanità Mario Nieddu, un invito a Cagliari da estendere ad una delegazione dei sindaci dei comitati di distretto socio sanitario che hanno partecipato alla protesta sfociata nella manifestazione del 22 luglio sulla statale 131. Sarà l’occasione per affrontare i problemi legati alle vertenze sanitarie del territorio e, in particolare, alle carenze della medicina territoriale e del San Martino, come quella degli anestesisti e del Pronto Soccorso. Restano comunque sempre fermi i propositi dei sindaci di non abbassare la guardia e la volontà di dare vita ad ulteriori forme di protesta se non arriveranno, in tempi brevissimi, delle proposte concrete per la soluzione dei problemi.