Resto al Sud, permette ai giovani residenti nelle regioni del Sud Italia di usufruire di finanziamenti fino a 200 mila euro, di cui una parte sono a fondo perduto. I finanziamenti sono finalizzati alla realizzazione di progetti imprenditoriali per la produzione di beni e servizi, inclusi il turismo e le libere professioni, se ne è parlato oggi ad Oristano nella tappa sarda di Resto al Sud, con un incontro informativo, organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Centro Nord Sardegna.
Affollata di giovani interessati alla misura nazionale Resto al Sud, vista quale efficace strumento di promozione dell’auto imprenditorialità nel Mezzogiorno, che hanno vivacizzato la presentazione con tantissime domande rivolte allo staff di Invitalia e ai referenti del Banco di Sardegna.
La novità più interessante, è l’ampliamento dei possibili candidati che possono partecipare ai finanziamenti di Resto al Sud, tramite l’innalzamento dell’età, estesa agli under 46, permettendo così un allargamento della platea dei beneficiari.
Dopo l’apertura dei lavori, coi saluti di Stefano Tiana, presidente del Gruppo Giovani Confindustria Centro Nord Sardegna e di Marinella Puligheddu, direttore dell’Area Ovest Banco di Sardegna, sono seguiti gli interventi di Giuseppe Ruggiu, presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna, Francesco Ungaro responsabile dell’Area Politiche Regionali e di Coesione Territoriale di Confindustria, Francesca Azzaro di Invitalia e Giuseppe Pirisi, referente della misura Resto al Sud del Banco di Sardegna.
“Con Resto al Sud, abbiamo un incentivo forte a favore della cultura di impresa, ma bisogna far capire ai giovani, che oggi è possibile investire su se stessi e su una loro idea, però è importante che dietro ad ogni progetto ci sia una passione vera – ha sottolineato Giuseppe Ruggiu, nel suo intervento – Resto al Sud, è una misura rivolta ai giovani residenti nelle regioni del Sud Italia, alla quale sono stati aggiunti 116 comuni del Centro Italia colpiti dai terremoti del 2016 e del 2017. La nuova misura, permette di usufruire di finanziamenti fino a 200 mila euro, in parte a fondo perduto, per la realizzazione di progetti imprenditoriali per la produzione di beni e servizi, inclusi il turismo e le libere professioni. Sono invece esclusi il commercio e l’agricoltura. Il finanziamento copre il 100 per cento delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35 per cento dell’investimento complessivo e in un finanziamento bancario pari al restante 65 per cento, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi”.
Stefania Esposito, invece, illustrando le procedure per ottenere i finanziamenti, ha spiegato che questi hanno un fondo complessivo di un miliardo e 250 milioni di euro e che il 10 per cento dei progetti approvati, è costituito da persone, cioè ditte individuali o società, che hanno scelto di ritornare nelle regioni di origine.
Entrando nel dettaglio delle procedure per ottenere i finanziamenti, ha sottolineato il fatto che le istruttorie vengono effettuate esclusivamente in maniera digitale, attraverso il portale web www.invitalia.it.
Attualmente, le domande presentate sono state 10900, quasi 14 mila quelle in compilazione, di cui circa 4300 sono già approvate e finanziate. Il contributo medio concesso è di 32 mila euro, con un investimento medio di 67 mila euro. Si prevede di dare occupazione a circa 40 mila persone.
Per quanto riguarda la nostra Isola, in Sardegna sono stati presentati 587 progetti, 203 dei quali sono stati già finanziati. Cagliari è stata la più attiva con 175 progetti presentati e 59 finanziati, seguita da Sassari con 117 progetti presentati e 41 finanziati. Nella provincia di Olbia-Tempio i progetti presentati sono stati 70, 18 dei quali approvati, mentre a Oristano, sono stati 57 i progetti presentati e 17 quelli approvati.
Gian Piero Pinna