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Ospedale Binaghi Covid 19, Fp Cgil vuole chiarimenti

Alla luce dell’annunciata trasformazione del Binaghi in presidio Covid la Fp Cgil di Cagliari sollecita un incontro urgente al Commissario straordinario Ats Temussi, al direttore del Pou Marracini e al direttore dell’Assl Murru, per capire come si intendano dare garanzie ai cittadini sulle importanti prestazioni che la struttura offre attualmente e quale sarà il futuro dei circa 220 lavoratori che quotidianamente vi prestano servizio.

“Prendiamo atto che la Giunta, con ritardo rispetto a quanto avevamo proposto già nella primavera scorsa – ha detto il segretario Nicola Cabras – ora decide di destinare al Binaghi i pazienti Covid, un’operazione coerente con la vocazione pneumologica del presidio ma che, almeno secondo quanto ci era stato detto allora, non era possibile”. La presa di posizione della categoria è incentrata quindi sulle modalità con cui si vuole procedere: “Registriamo con preoccupazione quanto accade già al Santissima Trinità, dove reparti come Urologia sono stati sacrificati con grave disagio per i pazienti e senza fornire adeguate alternative, ora non vorremmo che questo accadesse anche al Binaghi”.

La preoccupazione è sostanziata dai numeri della struttura, che ospita importanti servizi con un notevole bacino di utenza. I numeri del 2019, per capire: il Centro donna ha fornito 20 mila prestazioni screening del cervico carcinoma e 12 mila prestazioni ginecologiche; Medicina dello sport più di mille visite di idoneità più l’attività in palestra dei pazienti cronici con malattie oncologiche e degenerative; il Servizio sclerosi multipla 5 mila pazienti da tutta la Sardegna più le prestazioni, uniche nell’Isola, per le malattie neuromuscolari e la Sma (atrofia muscolare spinale); la Diabetologia 17 mila prestazioni all’anno, la Cardiologia 30 mila, il Servizio di mammografia di screening e non screening, 20 mila, poi ci sono i servizi dedicati alla riabilitazione ed elettromiografia, la Terapia del dolore per la cefalea, il laboratorio malattie neurologiche. 

Insomma, per il sindacato è necessario capire quali risposte la Giunta vuole fornire ai cittadini e come garantirà, oltre alle necessarie cure per i pazienti Covid, il diritto alla salute pubblica: “Non possiamo non stigmatizzare il ritardo generale con cui si affronta l’emergenza Covid in ambito sanitario”, ha concluso Nicola Cabras sottolineando che “sono stati persi mesi preziosi durante i quali si sarebbero potuti attrezzare reparti e strutture, anche usufruendo di risorse immediatamente disponibili, ora si tratta di recuperare il tempo perduto con razionalità ed efficienza”. 

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