CAGLIARI POST

Ospedale Brotzu, incontro Prefetto sindacati. La nota di Alessandro Floris (Fp- Cisl): “Dopo tanti anni di parole, è ora di concretezza. La Regione eroghi i fondi”

Nell’incontro di ieri con il Prefetto con le rappresentanze sindacali in merito alle vicende dell’Arnas Brotzu, noi della Cisl Fp Cagliari abbiamo espresso sin da subito le nostre perplessità legate all’incapienza dei fondi contrattuali e di come sino aggi siano stati utilizzati.

E’ inutile affermare che straordinari, reperibilità e prestazioni aggiuntive hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella loro riduzione. A noi, non interessa sapere il come si è arrivati a questa situazione. Abbiamo semplicemente ribadito che è il tempo che tali risorse vengano concretamente erogate al fine di riconoscere il trattamento economico alla stessa stregua dei loro colleghi di altri ospedali sardi.

Apprezziamo l’impegno dell’Arnas Brotzu nel voler calendarizzare gli incontri finalizzati alla sottoscrizione degli accordi. Giudichiamo positiva la volontà della Regione di trovare le risorse necessarie. Per noi, tuttavia, rimane lo stato di agitazione sino alla firma sull’accordo finale.

Assistiamo da tempo alla fuga di personale infermieristico dalla nostra azienda dove oramai il superlavoro è una costante in virtù della chiusura di diverse strutture territoriali anche limitrofe.

Cosi, il Pronto Soccorso nel nostro ospedale rimane necessariamente l’unico presidio valido per curarsi. Nel 2023, un terzo dei 33 mila ricoveri è passato dal Ps mentre fra i 42 mila accessi complessivi, solo il 5% di essi è stato valutato da codice rosso. Il resto è suddiviso fra codice verde, codice giallo e codice bianco. Per quanto concerne il Ps pediatrico, con 20 mila accessi, solo il 3% è stato da codice rosso. (85% verde, 10% bianco, 3% giallo).

Questo è lo specchio drammatico di una sanità malata dove i danni si sommano su una struttura già in sofferenza per carenze di vario genere, compresa quella del personale. Nel personale infermieristico, è destinata ad aumentare la differenza fra chi va in pensione e le nuove assunzioni, visto il crescente calo dei neo laureati.

Questo aspetto demotiva ulteriormente il personale dell’ospedale più grande della spesso impegnato a fronteggiare le carenze del Servizio Sanitario Regionale con sempre meno medici di base e pediatri. Il tutto con uno stipendio inferiore a quello percepito in altre aziende sanitarie regionali. E’ un paradosso che sta alla base di una comprensibile fuga degli infermieri verso altre strutture pubbliche o private senza escludere la libera professione. Inoltre, il 50% degli infermieri è esente dai turni per limitazioni funzionali con conseguente aggravio del carico di lavoro per la restante metà ai fini di garantire l’assistenza medica prevista dalla mission aziendale.

E’ altresì vero che mancano unità lavorative anche fra il personale amministrativo collocato fra gli uffici Gare, Personale e Bilancio. Dal 2015, l’Arnas Brotzu è cresciuta senza formulare un adeguato fabbisogno del personale ma tutto si svolge grazie all’abnegazione dei suoi dipendenti. Ora è tempo di dire basta e ridare dignità ai lavoratori dell’Arnas Brotzu”

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