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Papa Francesco al Gemelli: due nuove crisi respiratorie acutizzano il quadro clinico


Roma, 3 marzo 2025 – Le condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Gemelli, continuano a destare preoccupazione. Secondo l’ultimo bollettino medico diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede nella serata di oggi, il Pontefice ha subito due episodi di insufficienza respiratoria acuta nella giornata odierna, lunedì 3 marzo. Questi eventi, causati da un importante accumulo di muco endobronchiale e da un conseguente broncospasmo, hanno richiesto interventi medici immediati.

Il Santo Padre, che si trova al diciottesimo giorno di degenza, è stato sottoposto a due broncoscopie per aspirare le secrezioni che ostruivano le vie respiratorie. A seguito di queste crisi, nel pomeriggio è stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva, un supporto respiratorio che era stato temporaneamente sospeso nei giorni scorsi. Nonostante la gravità della situazione, Papa Francesco è rimasto vigile, orientato e collaborante durante le procedure, dimostrando una straordinaria resilienza.

Un quadro clinico complesso

Le crisi respiratorie di oggi rappresentano un passo indietro rispetto ai segnali di lieve miglioramento registrati nei giorni precedenti. Dopo un episodio isolato di broncospasmo il 28 febbraio, il Pontefice sembrava aver stabilizzato le sue condizioni, tanto da passare dalla ventilazione meccanica non invasiva a un’ossigenoterapia con cannule nasali ad alto flusso. Tuttavia, l’accumulo di muco, descritto come una conseguenza della polmonite bilaterale diagnosticata nelle prime fasi del ricovero, ha complicato nuovamente il decorso.

Il bollettino medico sottolinea che la prognosi rimane riservata, un’indicazione della complessità del quadro clinico. Oltre alla polmonite, Papa Francesco sta affrontando una lieve insufficienza renale, monitorata ma non preoccupante al momento, e una piastrinopenia associata ad anemia, trattata con trasfusioni di sangue. La fisioterapia respiratoria, che il Papa svolge quotidianamente, è considerata essenziale e potrebbe dover proseguire anche dopo la fase acuta, secondo esperti come il professor Andrea Lanza, presidente dell’Associazione Riabilitatori Insufficienza Respiratoria.

La forza del Papa e il sostegno dei fedeli

Nonostante le difficoltà, Papa Francesco continua a mantenere un atteggiamento positivo. Questa mattina ha partecipato alla Santa Messa dal suo appartamento al decimo piano del Gemelli, circondato da chi lo assiste in questi giorni difficili. Inoltre, nei giorni scorsi ha ripreso alcune attività lavorative e ha compiuto gesti significativi, come la telefonata al parroco della parrocchia di Gaza per esprimere vicinanza ai fedeli colpiti dalla guerra.

Intanto, il sostegno al Pontefice non si ferma. Piazza San Pietro e il piazzale del Gemelli sono diventati luoghi di preghiera spontanea, con fedeli, religiosi e semplici cittadini che si riuniscono per recitare il Rosario e lasciare messaggi di affetto. Disegni di bambini, fiori e candele circondano la statua di San Giovanni Paolo II al Gemelli, trasformandola in un simbolo di speranza. Questa sera, il cardinale Konrad Krajewski ha presieduto un ulteriore Rosario in Vaticano, unendosi a una catena di preghiera che coinvolge le Chiese di tutta Italia.

Le prossime ore decisive

Le prossime 24-48 ore saranno cruciali per valutare l’impatto di queste nuove crisi respiratorie. I medici attendono di capire se gli episodi odierni resteranno isolati o se porteranno ulteriori complicazioni. Nel frattempo, la comunità internazionale segue con apprensione gli aggiornamenti, mentre il Papa continua a incarnare, anche nella sofferenza, un messaggio di fede e umanità.

“Preghiamo per il nostro Santo Padre Francesco,” ha dichiarato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, “perché il Signore lo protegga e lo renda forte nella fede.” Un invito che trova eco nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo.


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