“Parole in scatola”, inaugura la mostra di Tiziana Contu. Alla Fondazione Siotto sino al 23 dicembre

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Inaugurata oggi nella Galleria Siotto di Cagliari, lo spazio espositivo della Fondazione Siotto in via Dei Genovesi 114, la mostra di Tiziana Contu “Parole in scatola”. L’esposizione raccoglie una serie di installazioni dove oggetti di uso comune sono presentati dentro a delle scatole quasi a raccontare la loro storia. L’esposizione sarà visitabile sino al 23 dicembre dal giovedì alla domenica dalle 18 alle 20.

Scrive Caterina Ghisu, nel testo di accompagnamento della mostra: “Tiziana conosce l’arte di dare voce agli oggetti che giacciono indisturbati negli abissi delle borsette femminili, nei fondali dei cassetti o nascosti sotto la sabbia della spiaggia Poetto come una tracina. E conosce l’arte di far parlare questi oggetti mescolando serietà e ironia in dosi che solo lei sa. Ci fa sorridere ma soprattutto riflettere (…) A ciascun oggetto corrisponde la sua voce, il suo racconto. La scatola di Cibalgina bisbiglia la sua complicità di oblii ovattati, la scheggia di legno ricorda il profumo di mare e di vento, quando era il nido di vacanze in famiglia, è tutto ciò che rimane di un cabanon estivo colorato, distrutto da una ruspa, i pennini in disuso conservano la memoria di parole graffianti, il triciclo rosso di Tiziana bambina il sogno di spiegare ipotetiche ali per volare lontano. Mentre guardiamo questi oggetti racchiusi nelle loro scatole e leggiamo le loro storie, ci chiediamo quante voci inascoltate possiedono gli oggetti dimenticati che ci circondano, se solo fossimo capaci di fermarci ad ascoltarli”.

Tiziana Contu nasce a Cagliari, dove vive e lavora. Dopo la sua formazione scolastica tradizionale di base e lo sviluppo della propria carriera professionale, prende ad interessarsi degli aspetti creativi delle attività artigiane; approda così, negli anni, allo studio della ceramica (approfondendo fra l’altro la lavorazione al tornio e la tecnica “raku”), della pittura decorativa su supporti tessili, della tessitura ai telai quadro, a tensione ed a otto licci (col maestro Paolo Marras), e della tessitura col telaio “ewe” (col maestro Luciano Ghersi, presso la Fondazione Lisio di Firenze, nel 2006).

Parallelamente a tali interessi sviluppa quello per la musica, dedicandosi allo studio del canto Corale Polifonico ed al canto lirico. Ciò la porta a fondare, unitamente ad altre appassionate in ambito corale, l’associazione culturale “Tirirìnnia” (in lingua sarda “tela di ragno”), con l’obiettivo di studiare le relazioni esistenti fra ritmo del telaio e ritmo vocale/musicale, e dando vita ad azioni sceniche in cui voci e suoni generati dalla tessitura si fondono ispirandosi all’antica tradizione del “telaio cantato”.

Nel suo laboratorio di Cagliari crea delle opere a carattere aneddotico nelle quali riesce a coniugare l’esperienza maturate nel corso della sua formazione, unendo spesso tessitura, ceramica, carta ad objets trouvèes, e lavorando alla costante ricerca del potenziale evocativo di fili ingarbugliati e dipanati di cotone, di lino, seta, ed altri ancora di natura vegetale insieme con fili di rame e ferro.

Opere che, partendo dalla ricerca di incontro/scontro dei materiali accostati per attrazione tattile, cromatica e olfattiva, raccontano spesso, come fa la penna di uno scrittore, emozioni di vita. Opere dell’artista sono presenti presso: Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR) che nel settembre 2016 ha acquisito l’opera “Lettere d’amore”; Collezione d’arte del Comune di Nuoro; Collezione Corrias Lucente di Roma; Collezione del Villaggio Industriale Leumann di Collegno, Torino; Fondazione “Felter-Bartoli” di Cagliari,

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