Ancora una Pasqua divisa per le Chiese d’Oriente e quelle d’Occidente, nella speranza di poter celebrare insieme la Resurrezione di Cristo non per coincidenze di calendario, ma per volontà di comunione tra fratelli in Cristo. Quest’anno quattro settimane separano la Pasqua delle Chiese d’Oriente, che seguono il calendario giuliano, il 2 maggio, da quella dei cattolici latini e dei protestanti, che segue il calendario gregoriano. Tutti i cristiani del mondo hanno celebrato lo stesso giorno la vittoria di Cristo sulla morte il 16 aprile del 2017, e lo rifaranno il 20 aprile 2025, anno giubilare, a 1700 anni dal primo Concilio ecumenico di Nicea
Di nuovo fedeli presenti al rito del Fuoco Sacro
Intanto a Gerusalemme, nella Basilica del Santo Sepolcro, si ripete, in questo Sabato Santo, il rito del Fuoco Sacro, culmine del Triduo pasquale per i fedeli ortodossi di tutto il mondo. Un rito che si svolge nello stesso modo da almeno sei secoli, anche se risale alla Chiesa di Costantino, nel IV secolo. E torna con la partecipazione di fedeli, dopo la Pasqua 2020 in lockdown, con dieci soli religiosi in Basilica. Anche se solo fedeli di Terra Santa, visto che i pellegrinaggi non sono ancora ripresi, causa pandemia.