Approvata la risoluzione proposta dall’Italia alla novantesima Assemblea Generale di Interpol in corso a New Delhi che introduce la “silver notice” che permette di tracciare i patrimoni illeciti per combattere la criminalità organizzata. Diventa, quindi, una consapevolezza a livello globale l’insegnamento del giudice Giovanni Falcone che per combattere la mafia sia necessario “seguire il denaro”(following the money) che oggi, con gli strumenti offerti dalla tecnologia digitale, diventa “tracciare il denaro” (tracking the money).
In apertura del panel dedicato ai crimini finanziari, il vice capo della Polizia-direttore centrale della Polizia Criminale, Vittorio Rizzi, che guida la delegazione interforze italiana, ha invitato tutti i 195 Paesi aderenti ad Interpol a votare la risoluzione perché sia adottato uno strumento uniforme a livello internazionale per dare un segnale forte alle mafie, non solo italiane ma di tutto il mondo.
Attualmente, il crimine finanziario è la minaccia più grave, infatti, la criminalità organizzata, agli omicidi e alla violenza che provocano una reazione immediata da parte degli Stati, preferisce agire in modo silente nel mondo della speculazione finanziaria e della corruzione degli apparati governativi.
La risoluzione sulla “silver notice”, rappresenta dunque il primo passo a livello transnazionale per un approccio olistico alla lotta alla criminalità organizzata, che alla forte risposta del sistema penale affianca un’attenzione altrettanto mirata ai sequestri e confische dei patrimoni illeciti.
«Dobbiamo agire insieme e dobbiamo agire subito perché il tempo non è una variabile indipendente, ha sottolineato Rizzi. Come forze di polizia abbiamo la responsabilità del futuro delle giovani generazioni e dobbiamo combattere insieme contro gli affari della criminalità organizzata che mettono in pericolo l’economia sana, gli imprenditori onesti e la sicurezza delle nostre comunità. È una sfida complessa ma è un obiettivo che non possiamo fallire».