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Paura a New York, 29 feriti per un ordigno esploso nel cuore della città

Forte esplosione  a Manhattan, tra la 23/ma strada e la settima avenue, una delle intersezioni più trafficate della città, non solo per la presenza di diverse stazioni della metropolitana ma anche per l’alta concentrazione di ristoranti, supermercati e uffici. I feriti sarebbero 29, uno sarebbe in gravi condizioni. Il fatto è accaduto intorno alle 20.30 di ieri ora locale (le 2.30 in Italia), la zona è stata transennata e isolata dalla quinta all’Ottava avenue, mentre alcune linee della metro venivano bloccate e i bus dirottati altrove. Si è trattato di un ordigno esploso dentro o vicino ad un cassonetto delle immondizie. Come quello deflagrato sabato mattina lungo l’itinerario di una corsa podistica di beneficenza a Seaside Park, New Jersey, senza morti o feriti solo perché lo start è stato ritardato.
Secondo la polizia di New York si tratterebbe di un attacco intenzionale e non di una esplosione accidentale, ma secondo il sindaco De Blasio non ci sarebbero al momento legami con il terrorismo. Nessuna connessione nemmeno con l’esplosione avvenuta sempre ieri nel New Jersey. Un paio d’ore più tardi gli artificieri hanno trovato nelle vicinanze  un altro possibile ordigno esplosivo, in un Dodge Caravan parcheggiato sulla 27ª strada, tra la Sesta e la Settima Avenue. Il dispositivo somiglia a una pentola a pressione simile a quella utilizzata nell’attentato alla maratona di Boston. Oggi nella Grande Mela è atteso anche il presidente Barack Obama, che al momento dell’esplosione era a Washington ad una cena di gala del Congressional Black Caucus Foundation per onorare Hillary Clinton come prima donna ad ottenere la nomination di un grande partito alla Casa Bianca. Ma sbarcano anche decine di capi di Stato e di governo, che da domani parteciperanno ai lavori delle Nazioni Unite

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