
In un’analisi Coldiretti/Ixè, “Il Natale sulle tavole degli italiani”, si evidenzia che l’88 per cento degli italiani mangerà a casa propria o di parenti ed amici. Tra coloro che cucinano, il 44% impiega da una a tre ore, in piu’ di una famiglia su quattro (29%) fra tre e cinque ore e nel 14% delle famiglie si arriva addirittura a superare le cinque ore mentre solo il 13% meno di un’ora. Il 46% dichiara di preparare personalmente i dolci della tradizione da offrire sulla tavola delle feste. Una tendenza che spinge anche verso una scelta attenta degli ingredienti, con una predisposizione elevata alla ricerca di materie prime fresche e genuine. Si abbandonano infatti le mode esterofile del passato, con il 9% di italiani che si permetteranno le ostriche e l’8% il caviale mentre in forte salita la presenza del pesce locale, alici e vongole, che saranno presenti in otto piatti su dieci nei menu delle feste. Cotechini e zamponi saranno nel 72% delle tavole, ma un vero boom si registra per le lenticchie alle quali non rinunciano ben l’88% degli italiani, forse anche perché in un periodo di crisi sono chiamate a portar fortuna. Il risultato è un vero boom degli acquisti nelle fattorie o nei mercatini dove si recheranno quasi sei italiani su dieci (58%). La migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è quella della presenza del produttore agricolo che puo’ offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati. L’agroalimentare è la voce piu’ pesante del budget, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,4 miliardi di euro, il 2% in piu’ dello scorso anno. Gli italiani faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci.
