Una montagna di crediti nei confronti di ATS e altri enti pubblici che arriva sino agli 800 mila euro, il ricorso ai prestiti bancari per evitare il tracollo, il ritardo nei pagamento degli stipendi ai lavoratori. E’ l’istantanea fornita dal vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru sulla situazione in cui versa la cooperativa Jolly di Ploaghe, con un’interrogazione urgente all’assessore della sanità <<perché vengano risolte le problematiche legate ai pagamenti dell’ATS e degli enti pubblici interessati nei tempi dovuti all’azienda affinché si ripaghino i danni economici, di immagine e di produzione futura causati ad un soggetto privato che per quasi 27 anni ha sostenuto territorio e enti pubblici e che avrebbe potuto garantire con professionalità e competenza oltre i servizi attivi, anche altri servizi utili e a volte indispensabili al nostro territorio, forti della conoscenza, della professionalità e della rete creata in questi anni di operato>>. Una riproduzione che sembra il replay della vicenda Aias. <<Vogliamo evitare il tracollo di un’azienda che negli anni è uno dei motori trainanti dell’assistenza sociale nel Nord Sardegna – continua Peru – La Cooperativa Jolly dal 92 si occupa di assistenza ai disabili e agli anziani. La società eroga i servizi di mensa e pulizie all’intera struttura della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe, le attività di assistenza legate al reparto “L’Ancora” (casa protetta sempre all’interno della struttura socio sanitaria suddetta) e alcune prestazioni connesse all’assistenza domiciliare ai soggetti svantaggiati>>. Una realtà storica, dunque, con l’incremento dei lavoratori (sino a 87 operatori inseriti in pianta stabile nell’organico): <<Gli imprevisti si sono rivelati un ostacolo insuperabile dal 2009, con l’inserimento della società nel Plus del territorio (il piano locale unitario dei servizi). Una zavorra per la società, che inizia ad usufruire dei servizi bancari (con fidi e anticipo) per far fronte ai ritardi nei pagamenti dei servizi. Le lungaggini nella corresponsione delle corresponsioni per le attività svolte a favore del Plus si dilatano anche a 90 giorni (oltre i tempi previsti dal contratto), con difficoltà nel portare avanti i servizi e nel regolare pagamento degli stipendi>>. Un quadro che porta al dissesto dei conti economici dell’ente erogatore. <<I contrattempi sono aumentati con la sinergia con la Fondazione San Giovanni, che avrebbe dovuto portare vantaggi enormi per il territorio, superando anche gli intoppi derivanti dai ritardi del Plus. Al contrario – aggiunge Peru – dal 2016 con il transito della Fondazione da Istituto pubblico di assistenza e beneficenza (Ipab) a ente accorpato all’allora Asl di Sassari (ora Ats) il tracollo si è materializzato con tutta la sua drammaticità. ATS e Enti pubblici vantano un debito di circa 800 mila euro di quota capitale nei confronti della cooperativa Jolly. La società ha promosso tutte le iniziative atte a recuperare i debiti, attraverso decreti ingiuntivi contro Ats e Comune di Ploaghe. La crisi ha travolto la coop, con molti dipendenti (circa 40) che hanno preferito licenziarsi, perdendo così l’opportunità lavorativa e facendo perdere all’azienda le risorse umane formate negli anni anche con investimenti piuttosto elevati>>. Altri operatori attendono di conoscere il loro destino, con 11 mensilità arretrate da recuperare e i fornitori locali che rischiano di perdere i loro incassi. <<Non vorremmo che dopo anni finisse gambe all’aria un’altra cooperativa – conclude Peru – che si è rivelata adeguata per assicurare servizi sociali e assistenza ai soggetti deboli nel territorio>>.
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