Milleduecento campioni del piano di eradicazione della Peste suina non analizzati perché in cattivo stato di conservazione o addirittura marciti, altri seicento campioni non conferiti ai laboratori per non far crescere i numeri delle “non conformità”, trecento provette per la diagnosi della Trichinella sono stati, invece, congelati in attesa di analisi ma sono di fatto inutilizzabili.
Sono questi i numeri della denuncia, contenuta in un’interpellanza urgente presentata dal consigliere regionale Antonello Peru (Udc-Cambiamo!), sul cattivo funzionamento dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna che <<a causa della carenza di personale nel cosiddetto servizio accettazione, rischia di inficiare i risultati ottenuti nella lunga battaglia contro la Peste suina e più in generale, reca danni agli allevatori del comparto>>.Nell’articolato e puntuale documento, il consigliere della maggioranza, illustra nel dettaglio quanto accade negli uffici e nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico a Sassari ed invita <<l’assessore regionale della Sanità ad intervenire con tempestività ed urgenza, attraverso una serie di efficaci iniziative, anche alla luce della ormai imminente verifica ispettiva – conclude Peru – dell’istituto di certificazione della qualità Acredia che, a fronte delle evidenti non conformità nelle procedure, potrebbe non confermare la certificazione all’Izs, con immaginabili conseguenze per l’agrozootecnica sarda e la salute in Sardegna>>.