Peru – Una giungla di inefficienze, un groviglio di scarsa produttività. E’ il quadro della sanità isolana dopo il varo della riforma attuata dalla giunta regionale. <<L’azienda tutela della salute
avrebbe dovuto portare al salto di qualità del settore ma, ad un primo resoconto, si è rivelata un fallimento>>. Il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru punta lo sguardo sulle criticità del riordino e non nasconde la delusione: <<E’ stato compiuto un delitto perfetto, con una macchina ormai ingolfata. Un ente unico che sarebbe dovuto servire per una cura dimagrante dei costi della galassia sanitaria isolana – dice l’esponente degli azzurri – con il passare del tempo si è palesato come un carrozzone pachidermico ed inefficiente, in una parola inutile>>. Peggio ancora, i costi si sono moltiplicati. <<Perché la spartizione dei posti di comando ha prodotto la moltiplicazione delle spese per i direttori delle diverse Aziende socio sanitarie locali – continua Peru – a discapito dei pazienti nelle stanze degli ospedali>>. Un aumento dei costi che, però, si è tradotto nel peggioramento della gestione: <<Perché è stato attuato un mastodontico trasferimento di competenze dalla periferia verso il centro. Una follia senza nessuna logica – rincara la dose Peru – perché le vecchie Aziende sanitarie locali sono state di fatto soppresse, con il passaggio delle pratiche all’azienda unica. Una scelta che ha condotto allo svuotamento dei criteri decisionali al livello di governo più vicino al cittadino, con svantaggi enormi per gli operatori sanitari. Si pensi che i medici, per diverse pratiche, vengono rimpallati da Sassari a Cagliari per la mancanza di strutture periferiche. Una burocrazia che tarpa le ali anche alle eccellenze professionali nei presidi ospedalieri sardi, con medici demotivati che ogni giorno si ritrovano a percorrere la distanza da Sassari sino al San Camillo di Sorgono per le prestazioni sanitarie>>. Dalla ormai accertata crisi del sistema sanitario sardo alla mancanza di prospettive per il nuovo personale nelle corsie: <<Occorre prorogare la scadenza delle graduatorie dei concorsi pubblici a tempo indeterminato – aggiunge Peru – per evitare il rischio che il personale negli ospedali isolani sia ridotto ai minimi termini>>. Peru incalza: <<Dobbiamo renderci conto della necessità di una gestione diversa della sanità isolana – prosegue il numero due dell’emiciclo di via Roma – per porre al centro l’attenzione sui pazienti e sugli operatori degli ospedali, con investimenti mirati alla riqualificazione delle strutture e a ridare fiducia al personale>>. Parola d’ordine, quindi <<invertire la rotta – conclude Peru – Con l’azienda unica che non si è mostrata funzionale alla realtà della Sardegna occorre valutare una gestione più snella della sanità isolana, con enti più vicini alle istanze dei pazienti e degli operatori>>.