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Peste suina. Eradicazione prevista tra il 2019-2020

Cagliari. Manca davvero poco per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna: un obiettivo atteso da 40 anni, da quando la malattia arrivò dalla penisola Iberica. Dagli ultimi dati presentat iieri, durante una conferenza stampa a Villa Devoto a Cagliari, le misure adottate nel corso degli ultimi 4 anni e intensificate dal 2017 hanno portato a un forte miglioramento della situazione PSA nei suini domestici e nei cinghiali. Secondo il report, illustrato dal presidente Francesco Pigliaru e dai vertici dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della malattia, “la PSA è attualmente riscontrata, pressoché esclusivamente in alcune aree della Sardegna centrale, prevalentemente nei maiali bradi ancora presenti e in minor misura in alcune popolazioni di cinghiali. Molto probabilmente, il virus della PSA non è in grado di persistere nei soli cinghiali, in cui appare in via di graduale auto-estinzione. Le azioni di depopolamento dei maiali bradi ancora presenti continueranno quindi nelle prossime settimane e mesi, mentre la definitiva eradicazione della PSA è prevista nel 2019/2020”.

Il risultato di oggi è il coronamento di quanto messo in campo dal Sistema Regione, con impegno e determinazione, in questi ultimi 5 anni. Nel 2014 il ministero della Salute voleva commissariare la Sardegna in conseguenza della disastrosa situazione venutasi a determinare a seguito dell’esplosione di focolai nel biennio 2012-2013. Da lì è partita la scelta della Giunta di fare delle battaglia contro la PSA un impegno di legislatura. Si è partiti dall’analisi degli errori del passato per costruire un piano d’intervento che avesse un approccio innovativo, con l’aiuto dei maggiori esperti sul campo. E in un confronto aperto con tutti gli attori coinvolti nella problematica: amministratori locali, allevatori e loro rappresentanze, cacciatori e loro associazioni.

Nel fare un bilancio dell’incontro di ieri a Bruxelles, il responsabile dell’UdP Alessandro De Martini ha spiegato che ormai ci sono tutte le condizioni per la regionalizzazione del tema PSA in Sardegna, ovvero suddividere l’Isola in zone infette e indenni, così da permettere a queste ultime di riprendere la commercializzazione delle carni e dei suoi derivati fuori regione. I tempi attesi per la riapertura dell’export sono di circa 6 mesi.

Evoluzione della PSA. Le novità più incoraggianti, e che fanno ben sperare in una prossima eradicazione della PSA, giungono dai dati elaborati sulle analisi di laboratorio effettuate nei campioni prelevati dai cinghiali selvatici dove è stata riscontrata una notevole regressione del virus (che indica infezione recente) di oltre il 95% rispetto al passato. Si è passati infatti da una presenza del virus nell’1,69% dei cinghiali analizzati nel triennio 2012-15 allo 0,67% nel 2015-2018 e allo 0,08 registrato tra il 2018-2019. In parallelo, è diminuita anche la presenza di cinghiali trovati positivi agli anticorpi contro la PSA: dal 2012 ad oggi, si è scesi dall’8,5%, poi al 4,9% e infine all’1,87% della stagione venatoria in corso. Grazie alla collaborazione dei cacciatori, il numero dei campioni analizzati è cresciuto di anno in anno, attestandosi ultimamente sui 12mila campioni, e questo consente di avere un quadro sempre più preciso della situazione.

Il trend positivo. Sono sostanzialmente tre le azioni che hanno alimentato il trend positivo: l’avvio, nella primavera del 2015, del nuovo programma di eradicazione da parte dell’UdP, l’intensificazione dei controlli veterinari (secondo semestre 2017) da parte dell’ATS anche grazie alla creazione dei GIV (Gruppo di intervento veterinario) e dal dicembre 2017 il depopolamento massivo dei maiali bradi e irregolari.

Nella presentazione del rapporto, sul piano più prettamente tecnico-scientifico, sono intervenuti il responsabile dell’UdP e direttore generale della Presidenza della Regione, Alessandro De Martini, il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS), Alberto Laddomada, e il Coordinatore unico per la lotta alla PSA dell’ATS, Franco Sgarangella. Proprio Sgarangella ha rappresentato l’UdP, ieri a Bruxelles, alla riunione tecnica con una delegazione della Sanità animale della Commissione europea, a cui ha partecipato anche il Ministero della Salute, in cui sono stati illustrati i notevoli progressi raggiunti dalla Regione Sardegna nell’eradicazione della PSA.

Tutti i rappresentanti della Commissione europea hanno sottolineato e apprezzato il grande lavoro fatto dalla Regione Sardegna e da tutte le amministrazioni coinvolte in collaborazione con il Ministero. I Responsabili della Commissione Europea hanno incoraggiato il Ministero e la Regione ad andare avanti sulla strada intrapresa aprendo alla prossima “regionalizzazione” della Sardegna e quindi alla possibilità di riavviare l’export. Le buone pratiche utilizzate in Sardegna sono state sottolineate dai Commissari europei e da diversi Paesi membri che si sono complimentati per il lavoro svolto.

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