(Adnkronos) – Nessuna ‘manina’ nel giallo del pignoramento-lampo dei conti correnti: l’articolo 23 della bozza della Manovra 2024 sul prelievo forzoso prima inserito, poi diluito e adesso ‘sconfessato’ dal governo riprende un principio approvato dal Parlamento con la delega fiscale varata prima della pausa estiva.
Già in quell’occasione la norma che velocizza la riscossione attraverso il conto bancario del debitore ha sollevato molte polemiche poi sedate modificandone il wording e sostituendo alla parola “automazione” con la più generica formula: “Razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari”.
La norma da inserire in Legge di Bilancio avrebbe dovuto solo articolare questo principio ma fonti parlamentari osservano che trattandosi di un argomento sensibile e in una fase sensibile che vede rapporti tesi nella maggioranza ha prestato il fianco a strumentalizzazioni interne.
“Il principio era nella delega fiscale scritta dallo stesso governo che adesso la vuole ritirare: hanno fatto un autogol”, dice l’esponente Pd Antonio Misiani, già vice ministro all’Economia. Ma la norma sui pignoramenti sprint non sorprende neanche gli esperti del settore che notano come sia in vigore anche in altri paesi e si limiterebbe a saltare un passaggio in base al quale oggi l’ente di riscossione, prima di procedere al prelievo, richiede informazioni agli istituti di credito, fattore che rallenta l’intervento sul conto corrente del debitore.