L’obiettivo a lungo termine della Federazione finlandese per l’insegnamento del nuoto sarebbe quello di formare degli istruttori che possano insegnare il nuoto nella lingua nativa dei migranti.
Continua a crescere il numero delle piscine, tanto pubbliche quanto private, che in Finlandia hanno introdotto delle sessioni per sole donne. Lo riporta l’emittente finlandese Yle.
Secondo il media, questa misura sarebbe un tentativo di incoraggiare le donne musulmane, per la maggioranza immigrate, ad apprendere la disciplina del nuoto.
La Federazione finlandese per l’insegnamento del nuoto, un’organizzazione dedicata alla diffusione del nuoto, con l’obiettivo di ridurre le morti per affogamento in Finlandia, ha lanciato un corso specifico che punta ad ampliare il bacino di immigrati capaci di nuotare e di sapersi destreggiare in acqua.
Il programma, nato come parte del progetto “Nuoto per tutti”, promosso dall’Agenzia Nazionale dell’Istruzione finlandese, si pone tra gli altri obiettivi quello di formare degli istruttori che posseggano un background compatibile con quello degli immigrati e che siano in grado di insegnare a nuotare nella loro lingua nativa.
“Il nostro obiettivo è quello di avere degli istruttori con un background compatibile per gli immigrati, che possano nel giro di qualche anno dare dei corsi nella loro lingua madre”, ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Jukka Rantala.
Le reazioni
Le prime reazioni all’iniziativa da parte dei soggetti coinvolti sarebbero state molto positive.
“All’inizio non eravamo sicuri di riuscire a raccogliere abbastanza adesioni per un corso completo, ma il feedback è stato molto positivo ed è arrivata moltissima gente”, ha raccontato Outi Penkkala, un istruttore del Consorzio Regionale dell’Istruzione di Raseko.
Le lezioni separate per uomini e donne stanno acquisendo una grande popolarità in tutto il Paese scandinavo: nella piscina Petrelius di Turku, le sessioni femminili di nuoto sono divenute di grande tendenza, a dispetto del loro approccio palesemente segregazionista.
“Non possiamo nuotare insieme agli uomini. La nostra cultura ce lo proibisce.”, ha raccontato una immigrata afghana di nome Gulbahar all’emittente locale Yle, ammettendo in seguito di “non aver mai avuto la possibilità di nuotare” nel suo paese natio.
Che tipo di abbigliamento possono utilizzare le donne?
Un altro dei temi di discussione è poi diventato quello legato all’abbigliamento che le donne musulmane possono utilizzare durante le loro sessioni in vasca.
In alcune piscine è stato permesso l’utilizzo dei celebri burkini, che coprono interamente il corpo della donna, in ottemperanza alla tradizione coranica, che gli vieta severamente di mostrare la loro pelle in presenza di altre persone non appartenenti alla propria famiglia.
Altri complessi, tuttavia, si sono mostrati contrari all’utilizzo dei burkini, in virtù di considerazioni di carattere igienico e legate alla sicurezza.
Il Difensore Civico si è tuttavia espresso negativamente sul divieto ai burkini, considerandolo una “discriminazione religiosa e di genere”.