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Portiere del Senorbì si fa male, sei ore per una visita al pronto soccorso. Il caso in Consiglio Regionale

Arriva in Consiglio Regionale il caso del portiere della Fulgor Imperial di Senorbì, che trasportato al Brotzu, a causa di un forte colpo a un fianco durante una partita del campionato di calcio allievi, ha atteso sei ore prima della visita che ha portato alla diagnosi: il rene del ragazzo era gravemente lesionato.

“Non si può rischiare la vita per una valutazione sbagliata del pronto soccorso. Il sistema della sanità isolana va migliorato sotto il profilo dell’emergenza urgenza”. A rimarcarlo è il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) – vice presidente della commissione che si occupa delle criticità della sanità in Sardegna – dopo il caso del portiere della Fulgor Imperial Senorbì Edoardo Caredda, 16 anni, che domenica ha dovuto attendere sei ore prima di essere visitato dall’equipe medica. Tempi troppo lunghi, al pronto soccorso del Brotzu, che sarebbero potuti costare tanto al ragazzo. “Si tenga presente – evidenzia il rappresentante degli azzurri – che il giovane calciatore è stato trasportato in ambulanza su una barella spinale. Un fatto che avrebbe dovuto già segnalare la gravità dell’episodio. Una situazione che si è verificata nel corso di una partita di calcio del campionato allievi, con il portiere che ha subito una botta ad un fianco, con un rene lesionato”. E’ mancata, dunque, la giusta ponderazione sull’incidente. “A questo si aggiunga che da codice giallo si è arrivati al verde – conclude Tocco – Una sottovalutazione che non dovrebbe accadere. Solleciterò l’assessore alla sanità perché non si verifichino più casi del genere, con una maggiore attenzione nel sistema dell’emergenza urgenza”.

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