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Porto Canale, rischio licenziamento per 40 lavoratori della Iterc

40 posti di lavoro in meno alla Iterc a fronte di 63 unità totali. E’ questa la nefasta previsione che aleggia al porto industriale cagliaritano in attesa di riscontri positivi da parte della Cict.

Nell’incontro odierno, sindacati e responsabile della ditta d’appalto hanno quantificato il numero di esuberi mentre domani pomeriggio è prevista l’assemblea unitaria da dove scaturiranno una serie di iniziative di mobilitazione.
Siamo preoccupati per il futuro complessivo del porto industriale e di tutti i lavoratori, diretti e degli appalti – ha detto la segretaria Filt Cgil Cagliari Massimiliana Tocco denunciando il fatto che, “davanti alla crisi ormai palese nei dati del traffico ridotto dell’80%, la Cict e il gruppo Contship Italia restano in silenzio”.

Il sindacato, per scongiurare questi licenziamenti, ha recapitato ai loro colleghi membri del Cda Eurokal (azienda madre di Contship) una relazione sullo stato di salute del porto industriale. “Si sono fatti carico di portare all’attenzione dei vertici del gruppo la nostra situazione – ha detto la sindacalista – aspettiamo risposte in settimana ma nel frattempo, considerate le incertezze determinate dall’assenza di interlocuzioni con il gruppo in Italia, abbiamo sollecitato un nuovo incontro con il ministro Toninelli, al quale chiediamo, dando seguito a quanto promesso in campagna elettorale, di convocare la Contship affinché chiarisca quali progetti ha sul nostro porto e, insieme a questo, di aprire un tavolo per valutare le altre opzioni in campo”.
A questo si aggiunge una appello alla politica sarda perché non resti a guardare mentre rischiano di sfumare, da un parte circa settecento buste paga tra diretti, indiretti e indotto, e dall’altra le potenzialità di sviluppo che la presenza del porto industriale può garantire alla Città metropolitana e all’intero territorio.

Foto di Dietrich Steinmetz

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