Sono tre le richieste imprescindibili per il futuro del sito industriale secondo il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante che stamattina ha aperto l’assemblea unitaria nella sala della Portovesme srl: “Devono essere confermate le produzioni di zinco e piombo, l’eventuale progetto litio deve essere aggiuntivo e non sostitutivo, non può essere accettato alcun ridimensionamento della forza lavoro attuale”. Per la Cgil intorno a questi tre punti deve essere incentrata la trattativa che Governo e Regione devono portare avanti con la multinazionale.
Non è indifferente per il segretario nemmeno il tema delle bonifiche e della questione legata alla discarica di Genna Luas sulla quale “è evidente – ha detto Durante – che la multinazionale dovrà garantire le risposte adeguate alle richieste della Provincia”.
“Da tempo stiamo spingendo affinché i vertici della Glencore siano convocati a Roma – ha aggiunto il segretario – non per fare una passerella, non per presentare progetti su cui ancora non c’è certezza, ma per confermare la vocazione di questo stabilimento, ovvero la produzione di materiali strategici per l’industria nazionale e per l’economia del Paese”. E in riferimento all’ipotesi paventata dalla multinazionale di proseguire soltanto con il trattamento dei fumi di acciaieria, “noi la contestiamo alla radice” – ha detto il segretario. Riguardo al progetto litio invece, per la Cgil “non è accettabile lo smantellamento delle attuali produzioni in attesa di una autorizzazione che forse arriverà a marzo 2025”.
Non sono mancati, stamattina, toni critici verso il Governo che convoca la multinazionale per discutere soltanto di progetti sulla carta che aspettano ancora un via libera dell’Unione Europea: “Chiediamo una netta inversione rispetto a questo atteggiamento, ha detto Durante sollecitando il ministro a proseguire con coerenza nella linea già sostenuta nel primo tavolo di confronto svolto a Roma, quando era stato condiviso da tutti il fatto che Glencore dovesse confermare le produzioni attuali proprio perché strategiche per il Paese.
“Stiamo parlando di piombo e zinco, non di produzioni residuali obsolete che bisogna smaltire ma di produzioni che l’azienda continua e continuerà a fare in Paesi come Spagna e Germania, dove il costo dell’energia è più basso”: da qui l’appello affinchè “il governo nazionale non perda più tempo e, assieme a noi, assieme alle istituzioni regionali, ai sindaci e a tutti coloro che vogliono partecipare a questa battaglia, si impegni per far sì che questa multinazionale non abbandoni il territorio e prosegua la sua attività nel modo corretto, salvaguardando i posti di lavoro e confermando le produzioni e il rispetto dell’ambiente”. Nell’attesa che ciò avvenga il sindacato si prepara alla mobilitazione in programma a Roma la prossima settimana.