“È sconcertante l’attendismo del ministro Urso sulla vertenza della Portovesme srl, sulla quale il governo si era impegnato a sostenere la prosecuzione delle attività strategiche per il Paese e adesso invece si limita a registrare l’indisponibilità della Glencore persino rimandando a chissà quando la riconvocazione del tavolo”: lo ha detto il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante commentando la risposta a un’interrogazione della parlamentare Francesca Ghirra.
Nella risposta scritta si legge infatti che “il ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con il ministero del Lavoro e la Regione, valuterà tutte le misure necessarie affinché si possa garantire un intervento incisivo per la crisi in atto conseguenza delle decisioni dell’azienda”.
C’è da chiedersi quali sarebbero questi interventi incisivi dal momento che è passato un mese dal primo confronto a Roma con la multinazionale e in tutto questo tempo, nonostante gli impegni presi da Urso a quel tavolo, non c’è stata alcuna pressione da parte del governo che, anzi, si è limitato a convocare un’altra riunione con la sola multinazionale, per discutere del progetto litio.
E a proposito di riunioni, “abbiamo appreso ieri mattina da una nota della Regione – ha aggiunto Durante – dell’incontro che la presidente Todde e l’assessore Cani hanno svolto ieri a Roma con il ministro Urso e la sottosegretaria Bergamotto “per fare il punto sulla vertenza Portovesme”.
Proprio due giorni fa la Cgil aveva sollecitato la riconvocazione del tavolo a Roma e chiesto anche alla Regione di portare avanti le dovute interlocuzioni per una nuova riunione nella quale richiamare Glencore alle proprie responsabilità nei confronti del territorio e della Sardegna: “Ci auguriamo che nel confronto la Regione abbia ribadito la necessità di non chiudere la linea dello zinco, così come annunciato dalla Glencore. Si tratta di un punto fondamentale nel quadro delle azioni da intraprendere per trovare una soluzione alla crisi del sistema produttivo nel Sulcis Iglesiente”.
Altro tema ribadito dall’organizzazione sindacale è la grave carenza di organico della Questura di Sassari e degli uffici distaccati. Ciò è stato al centro degli incontri che si sono svolti ieri mattina con il questore e il prefetto di Sassari, ai quali hanno partecipato, oltre al segretario del Silp nazionale Pietro Colapietro, il segretario regionale Silp Cgil Alessandro Cosso, il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante, la segretaria regionale Cgil Francesca Nurra e il segretario della Camera del Lavoro di Sassari Massimiliano Muretti.
“Siamo sotto organico di 148 persone rispetto a quanto previsto e la situazione è particolarmente critica nei commissariati di Olbia, Alghero, Ozieri, Porto Cervo-Arzachena e Tempio Pausania”, hanno spiegato Silp e Cgil.
Secondo il sindacato “la carenza di personale compromette gravemente l’efficienza dei servizi di ordine pubblico, controllo del territorio e attività investigative: la Sezione Volanti, ad esempio, fatica ad assicurare la presenza di due pattuglie in tutti i turni”. Una situazione che sta comportando numerosi disagi al personale, con un aumento insostenibile del carico di lavoro e il rischio di stress correlato al lavoro.
“Oltretutto – sottolineano il Silp e la Cgil – la provincia di Sassari ospita numerosi eventi di rilievo (manifestazioni sportive, manifestazioni politiche) che richiedono un significativo dispiegamento di forze dell’ordine”.
Esiste poi un problema generazionale perché i pensionamenti non vengono compensati da adeguato ricambio da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Il Silp Cgil nazionale della Sardegna, insieme alla Cgil regionale e territoriale hanno sollecitato un intervento urgente per risolvere la grave carenza di organico. “Attendiamo ora una risposta concreta e azioni efficaci da parte delle istituzioni competenti per garantire la sicurezza dei cittadini e adeguate condizioni di lavoro per gli operatori di polizia”.