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Poste Italiane chiama a raccolta 3.000 sindaci: “Non chiuderemo uffici”

Poste Italiane. Tremila fasce tricolori, quelle dei sindaci dei piccoli comuni d’Italia, chiamate a raccolta per poter esprimere le loro esigenze ed essere ascoltati. Quella organizzata da Poste Italiane alla Nuvola di Fuksas è stata una giornata dedicata all’ascolto degli amministratori dei comuni con meno di 5.000 abitanti, per avviare con loro un dialogo sempre più proficuo. Un’occasione per aprire un confronto e per presentare i 10 impegni che l’amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante, ha illustrato per la prima volta direttamente ai sindaci e alle altre istituzioni presenti.
“Siamo qui oggi per iniziare una coraggiosa inversione di tendenza. Come sapete – ha detto Del Fante – tanti soggetti privati stanno lasciando i vostri territori, noi non lo vogliamo fare. Anzi, vogliamo popolare di servizi e attività sempre di più gli uffici postali”.
Tra i diversi impegni assunti da Poste Italiane nei confronti dei piccoli comuni ci sarà l’installazione di nuovi sportelli Atm, la fornitura di servizi presso la rete dei tabaccai e a domicilio, nuovi investimenti per rafforzare la sicurezza degli uffici postali e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Nessuna azienda del Paese conosce bene il territorio come Poste italiane, tenendo conto delle singole specificità e differenze territoriali – ha detto la presidente di Poste Italiane Maria Bianca Farina – Ai piccoli comuni, che sono la radice viva dell’Italia, vogliamo dedicare un’attenzione particolare per ascoltare le vostre esigenze, comprendere le vostre ragioni e le istanze dei vostri concittadini”.
L’incontro, a cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno e il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli è stato promosso in collaborazione con Anci e Uncem.
Come riporta l’Ansa, a dimostrare l’importanza dell’impatto visivo di tutte queste fasce tricolori ci sono i numeri citati dal presidente dell’Anci, Antonio De Caro: “siamo tantissimi perché i Comuni con meno di cinquemila abitanti sono 5.539 sul totale di 7.954 e coprono il 54% dell’interno territorio italiano”. Nelle piccole comunità, ha sottolineato De Caro, “spesso prevale il timore di essere travolti da norme di difficile applicazione, la quantità e la complessità degli adempimenti rischia infatti di distrarre gli amministratori dalle sfide che devono compiere”.
Oltre allo snellimento della burocrazia, quello che i piccoli comuni cercano è soprattutto il dialogo. “Lo vogliamo e lo cerchiamo con tutti i vostri uffici”, ha detto il presidente dell’Uncem, Marco Bussone, rivolgendosi a Poste Italiane “serve un patto per favorire l’innovazione nei nostri comuni, insieme possiamo aiutare la P.a a guardare al futuro e non al passato”.
Il plauso delle istituzioni presenti nei confronti del lavoro fatto da Poste per le piccole comunità italiane è stato unanime. A partire dal messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha definito l’occasione odierna come “una utile riflessione per una coraggiosa inversione di tendenza”.
L’ufficio postale “è da sempre nel sentimento degli italiani un presidio dello Stato e della sua presenza”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aggiungendo che si tratta anche di un “elemento fiducia nel futuro” e “un indubbio sostegno all’economia locale e alla P.a. per lo svolgimento di alcuni servizi pubblici”.
Per la viceministra all’Economia, Laura Castelli, gli uffici postali dei piccoli comuni “sono degli Highlander sul territorio, visto che nonostante la crisi e le difficoltà esistono ancora e sono delle eccellenze”.

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