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“#Pourparler”, quattro serate con Annagaia Marchioro. Con Cedac, a Olbia, Macomer, Sanluri e Oristano

Ironia in scena con “#Pourparler” (produzione Brugole&co), uno spettacolo scritto – insieme con Giovanna Donini e Gabriele Scotti – e interpretato da Annagaia Marchioro, in tournée nell’Isola sotto le insegne de La Grande Prosa firmata CeDAC Sardegna: la divertente pièce in chiave di stand-up comedy, in cartellone stasera alle 21 al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia, sabato 13 gennaio alle 21 al Teatro Costantino di Macomer, domenica 14 gennaio alle 20.30 al Teatro Comunale “Akinu Congia” di Sanluri e infine lunedì 15 gennaio alle 21 al Teatro “Antonio Garau” di Oristano propone una riflessione semiseria sul linguaggio tra grammatica e sociologia, arte e politica.

«Mi hanno sempre affascinata le parole, in modo quasi erotico»  rivela l’attrice e comica padovana, conosciuta dal grande pubblico per la partecipazione a trasmissioni televisive come La Tv delle Ragazze, Saturday Nigt Live con Claudio Bisio e Gli Stati Generali di Serena Dandini e seguitissima sui social per i racconti di Gina Francon, la portinaia di Palazzo Chigi e i consigli di Suor Forcades «Ci sono parole bellissime come trasverberazione, che significa la trafittura del cuore del putto da parte dell’Altissimo, poco usata, che peccato» – racconta Annagaia Marchioro –. «E poi ci sono parole controverse come sindaca o architetta… Ci sono parole così difficili da gestire come desiderare che deriva da “sidera” (astri) e significa sentire la mancanza delle stelle. E parole senza passato, come tiktoker o youtuber o influencer, che potrebbero sembrare funghi, o muffe, o scherzi di un poeta. Insomma le parole sono parabole, raccontano delle storie».

#Pourparler” rappresenta quindi un viaggio alla (ri)scoperta del potere delle parole, che possono cambiare il mondo: tra ricerche etimologiche e uso (e abuso) nel quotidiano, lessico familiare e slangs metropolitani, l’artista propone una serie di esempi emblematici del modo in cui la scelta dei vocaboli riflette ma anche influenza il pensiero. Il linguaggio è un eccellente strumento di comunicazione, ma «le parole possono essere finestre oppure muri, possono aprire dei mondi o tenerci prigionieri» come sottolinea Annagaia Marchioro, attrice di teatro e di cinema – da “Apres Mai” di Oliver Assayas a “La fabbrica fantasma” di Marco Longo e “Villetta con ospiti” di Ivano De Matteo – che sulla scena spazia da riletture di classici come “Inferno” del Teatro del Lemming, “Il Bugiardo” di Carlo Goldoni e “Le allegre comari di Windsor” nella versione di Edoardo Erba, a testi contemporanei, tra cui “S’Accabadora” di Susanna Mameli (Premio alla Drammaturgia al Roma Fringe Festival 2020), collaborando con autori come Mattia Torre e Edoardo Erba e registi come Andrée Ruth Shammah e Serena Sinigaglia, Andrea De Rosa, Mimmo Sorrentino, Federico Grazzini e Bruno Fornasari. 

Tra inserti video con interviste e testimonianze di personaggi spesso stravaganti o stralunati e sopra le righe – tra cui esperte di diversity, influencers, odiatori compulsivi, religiosi in stato di grazia e eminenti studiose di linguistica – e poi monologhi umoristici e satirici accanto a riflessioni sui paradossi e le contraddizioni della società, tra ricordi familiari e note d’attualità, «“#Pourparler” gioca con le parole per raccontare storie di lotta e d’amore ma anche di odio e di ribellione» – conclude Annagaia Marchioro –.«Storie che fanno ridere fino alle lacrime e lacrime che aprono scorci di paesaggi umani».

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