Una carta di pagamento elettronica destinata alle famiglie in difficoltà economica. Ottanta euro al mese a persona, per un massimo di 400 euro a nucleo, destinato a chi ha un indice Isee sotto i 3mila euro e aderisce a un progetto personalizzato di inserimento sociale.
Una misura che costerà 750 milioni di euro nel 2016, anche se il ministero punta a un raddoppio nel 2017. E’ ilSostegno di inclusione attiva (Sia), lo strumento messo a punto dal governo che partirà a settembre per venire incontro alle famiglie indigenti. Si tratta di una “soluzione ponte”, ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, in attesa del reddito di inclusione, la misura prevista dal ddl povertà che secondo il presidente dell’Inps Tito Boeri ha già “perso pezzi” nel passaggio in Parlamento. Il Sia è già stato sperimentato in dodici città italiane, sollevando però le perplessità degli addetti ai lavori. Il Codacons ha commentato l’annuncio di Poletti parlando di “un piccolo passo” che tuttavia “appare ancora insufficiente”. Il beneficio sarà concesso ogni due mesi, per un ammontare pari a 80 euro mensili per membro, per un massimo di 400 euro nel caso di nuclei con 5 o più componenti.
Requisiti
Per ottenere il beneficio bisognerà soddisfare determinati requisiti economici (Isee inferiore o uguale a 3 mila euro) e familiari (presenza almeno di un minorenne, oppure di un figlio disabile o ancora di una donna in stato di gravidanza). Inoltre occorrerà aderire a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, una sorta di accompagnamento per uscire dalla condizione di povertà. Quindi le famiglie saranno chiamate a impegnarsi nella ricerca di un lavoro, ma anche nel raggiungimento di obiettivi di istruzione (frequenza scolastica) o sanitari (vaccinazione). Per accedere al sostegno è necessario fare richiesta (a partire dal 2 settembre). Sarà valutata la situazione di ciascuno, assegnando un punteggio a seconda dei carichi familiari e dei redditi.