Il Lazzaretto di Cagliari ospita i vincitori del Premio internazionale d’arte Rosso Passione 2024.
Il prestigioso riconoscimento, nasce nel 2017 con lo scopo di trovare l’opera che maggiormente si avvicina ai desideri di possesso, ma anche quella che maggiormente si accosta, con criteri neuroscientifici, ad una percezione ottica positiva nell’individuo. Come facilmente intuibile, l’ elemento essenziale è il colore rosso e per tale motivo, Rossopassione di fatto è realmente una sperimentazione: può coniugare la ricerca artistica dell’autore con le aspettative sensoriali dello spettatore/collezionista. La valutazione è sul rapporto tra arte/colori/ e percezione visiva cogliendo quegli aspetti positivi che un’opera, a prescindere dalla tematica espressa, può generare nell’individuo.
In questa edizione vengono esposte le opere di Stefano Accorsi, Michele Cara e Marco Corridoni.
L’esposizione ha aperto il 13 novembre alle ore 17.00 alla presenza degli artisti. In merito agli artisti, Stefano Accorsi, ha esposto in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, a far data dal 1995. Nel corso dell’attività ha ricevuto molti riconoscimenti. Vincitore nel 2022 ex aequo del Premio Rosso Passione. Durante l’attività, dagli esordi figurativi alla svolta simbolica, fino agli esiti più
recenti di massima astrazione e rarefazione, ha sviluppato diversi cicli tematici, tra cui il principale
“Psiche”, incentrato sulla connotazione spirituale di luce e colore, e l’ultimo “Paesaggi mentali”,
nel quale immagina orizzonti in un mondo senza più orizzonte.
Michele Cara, ingegnere, vive e lavora a Cagliari. Pur avendo seguito studi tecnici, si dedica, fin
dall’adolescenza, al disegno, accostandosi nel corso degli anni a differenti tecniche espressive:
dal carboncino alla pittura ad olio, passando per la sanguigna, gli acquerelli e, da ultimo, i pennarelli
pantone, che vengono impiegati così da creare un’ampia sfumatura di colori, a dispetto del mezzo
adoperato.
Marco Corridoni, scopre l’amore per il disegno e l’arte in generale, affinando la propria tecnica
da autodidatta e successivamente iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Ha vinto il
premio nel 2023 con un’opera intitolata “Sehnshut” (olio su tela cm 50×70). Le opere trovano
respiro nell’utopia concettuale del voler afferrare i cardini dell’interiorità per riportarli entro i
confini del visibile, attraverso un intreccio di segni e materiali in costante dialogo tra loro.
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