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Prete esorcista e militare arrestati per abusi sessuali

Ieri mattina è stato arrestato a Palermo con l’accusa di violenza sessuale un frate dell’ordine dei Cappuccini, Padre Anello, 59 anni, noto per essere un “guaritore” ed “esorcista”, titolo che tuttavia non gli è riconosciuto dalla Diocesi di Palermo. È   accusato di aver palpeggiato due donne e tre minorenni che si erano rivolte a lui per essere aiutate le avrebbe palpeggiate adducendo come scusa il fatto che si trattasse di “preghiere di guarigione”. L’inchiesta è partita dalla confessione di una vittima, che ha portato alla luce altri 10 casi coinvolgendo anche un ufficiale dell’esercito che è  stato arrestato, il colonnello Salvatore Muratore in servizio presso la caserma Turba: l’uomo avrebbe approfittato di quattro donne e di una minorenne che si trovavano in uno stato di fragilità. Le violenze sarebbero avvenute nelle abitazioni delle vittime. Quando qualcuno di loro protestava per i palpeggiamenti e gli abusi, il colonnello avrebbe detto a ognuna delle vittime che era il diavolo a farle reagire in questo modo, «io sto solo invocando il demone della lussuria per liberarti». L’indagine per violenza sessuale che ha portato in carcere i due,  è iniziata grazie alla denuncia di una mamma e della figlia minorenne. La donna aveva conosciuto l’ufficiale dell’esercito nella chiesa della Noce; l’uomo aveva detto di essere colonnello, guida spirituale e ospite di trasmissioni in onda su Radio Maria. In un momento di debolezza la donna gli raccontò alcuni suoi problemi familiari. L’ufficiale le promise che con i suoi metodi infallibili avrebbe scacciato il diavolo che perseguitava la donna, prospettandole una «terapia» con vari step: preghiere, abbracci e rapporti sessuali completi. La signora ha detto agli agenti di essere completamente soggiogata. Gli incontri di preghiera avvenivano a casa della «paziente» e qui l’ufficiale conobbe le figlie della donna, di 12 e 17 anni. Muratore avrebbe abusato della più grande delle ragazze e tentato approcci con la dodicenne, che riuscì a respingerlo.

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