In vista del nuovo giro di consultazioni di lunedì, il segretario della Lega, Matteo Salvini, annucia che proporrà al Capo dello Stato un governo di
centrodestra allargato al M5s, a tempo, che faccia una nuova legge elettorale e blocchi l’aumento dell’Iva, escludendo l’ipotesi di un premier ‘tecnico’. Al termine del consiglio federale di oggi, Salvini ha parlato di un esecutivo che duri fino a dicembre “e non anni”, per fare “poche cose, fatte bene” precisando che l’obiettivo è quello di realizzare le proposte fatte dal Carroccio in campagna elettorale, compresa l’abolizione della legge Fornero. “Chiederemo a Mattarella, se di governo di tregua, di scopo o istituzionale bisogna parlare, che l’incarico venga dato partendo dall’indicazione di chi ha vinto le elezioni. Escludiamo un tecnico alla Monti”, ha detto Salvini. Finora i pentastellati si sono rifiutati di fare un governo con Forza Italia di Silvio Berlusconi, secondo partito del centrodestra. La legge elettorale, secondo l’idea del segretario leghista, ricalca il modello in vigore per le regioni, introducendo un premio di maggioranza che vada o alla lista o alla coalizione. Salvini – in quella che ha definito la sua “ultima” proposta ai pentastellati – ha ribadito l’apertura del centrodestra a ragionare con il M5s sebbene al momento si sia “lontanissimi da questo”.
Nessuno spazio per Renzi, no a ‘dame di compagnia’ per l’Ue
Alla domanda se accetterebbe i voti del Pd, ha risposto che “dove c’è [l’ex segretario del Pd Matteo] Renzi non c’è Salvini”. Esclusa anche una proroga al governo di Paolo Gentiloni: “Mi rifiuto di mandare [il ministro degli Esteri Angelino] Alfano al Consiglio europeo di giugno, ci sarà un altro governo in carica”. A chi chiedeva se avesse già pensato a qualche nome per il ruolo di premier, il segretario della Lega ha riposto “ho alcuni nomi in mente…non necessariamente deve essere un parlamentare della Lega, non è necessario che sia eletto”. “Deve essere qualcuno che abbia ben chiaro che i rapporti tra Italia e Ue vanno riscritti e non penso a sparate sull’euro o referendum ma a parametri, a regole da riscrivere”, ha detto. Oggi Beppe Grillo, garante del M5s, è tornato a chiedere un referendum sull’euro.